Il diritto alla vita indipendente per il signor Carlo Gilardi, in linea con le previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. È quanto chiede la FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, associandosi alle raccomandazioni del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma.
Come si ricorderà, il signor Gilardi si trova trattenuto, contro la sua volontà, dal 30 ottobre del 2020, all’interno della Rsa “Airoldi e Muzzi” di Lecco. Il 2 maggio scorso, Mauro Palma, che si sta occupando già da tempo del “caso” (avendo presentando anche alcune osservazioni alla procura competente) ha fatto nuovamente visita all’anziano ex professore, accompagnato dalla dottoressa Gilda Losito, responsabile dell’Unità operativa “Privazione della libertà nell’ambito delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali” del Garante nazionale.
Come lo stesso Palma ha riferito: «la visita ha confermato la ferma e persistente opposizione alla propria permanenza nella struttura da parte del signor Gilardi». Non soltanto. Il Garante nazionale ha, altresì, evidenziato: «il conflitto tra la volontà della persona e le decisioni adottate in ragione di una sua tutela e che finisce col determinare una privazione di fatto della sua libertà personale». Mauro Palma, inoltre, ha ribadito che il desiderio dell’uomo è di ritornare a una vita libera e indipendente, avvertendo sul fatto che tali situazioni rischiano di limitare, di fatto, l’autodeterminazione di una persona, ponendo, dunque, seri problemi ai diritti fondamentali di libertà.
In questo senso, la FISH, attraverso le parole del suo presidente, Vincenzo Falabella, condivide le preoccupazioni espresse dal Garante e, a partire dall’apprezzamento nei confronti di Mauro Palma per l’impegno nella vicenda di Carlo Gilardi, torna a chiedere il rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Dichiara Falabella: «c’è una espressione bellissima che è definita nella Convenzione, quella di vita indipendente, vivere nella società sulla base di uguaglianza con gli altri indipendentemente dalla propria condizione. È questo che vogliamo per tutti e tutte. In un Paese in cui esistono ancora oggi tanti manicomi nascosti».
Ed aggiunge: «Siamo assolutamente contrari a quel sistema di idee che concepisce le persone con disabilità come persone/oggetti da accudire e proteggere, anche a costo di limitarne diritti e libertà. Per la FISH, le persone con disabilità sono cittadini con uguali diritti rispetto agli altri, senza eccezioni, sono soggetti del cambiamento di pratiche lesive dei loro diritti». E poi conclude così, infine, il presidente della FISH: «anche per questo, sosteniamo il Garante nella sua azione per la verità rispetto a quanto oggi accade nel mondo delle Rsa, a partire dalla drammatica storia di Carlo Gilardi, novantenne benestante rinchiuso in una Rsa contro la sua volontà».
La FISH, dunque, sostiene la campagna di sostegno “Venite a salvarmi” nata a favore dell’uomo e diretta dal badante e dagli amici; anche perché da più parti emergono altre storie simili, di persone che potrebbero stare a casa o in una casa-famiglia, e a cui viene negato, invece, il diritto di andarsene, con la scusa della pandemia, disponendo, così, della propria vita indipendente.