Scongiurare il default dei servizi sociali in Italia! Questo è l’obiettivo prioritario espresso dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap nel proprio documento di controproposte ad una Manovra che rischia di causare molti (altri) danni alle politiche sociali nel nostro Paese.
Il timore più forte non è tanto nell’articolato del Decreto, quanto nella riforma assistenziale e fiscale per la quale il Governo chiederà la delega per recuperare 24 miliardi in due anni, pena il taglio della quasi totalità delle agevolazioni fiscali ora riconosciute ai contribuenti italiani.
Una bozza di delega sulla riforma fiscale e assistenziale esiste già. Vi si prevede di intervenire sull’ISEE, sulla definizione di “stato di bisogno”, sull’armonizzazione dei servizi per “evitare sovrapposizioni”, di interventi sui criteri di accesso all’indennità di accompagnamento, sul ruolo del enti non profit in una logica di welfare caritatevole. Tutto quanto basta per causare danni!
La FISH ritiene, sulla base di ben altri motivi e necessità, che la riforma dell’assistenza sia necessaria e urgente, ma che vada affrontata in una logica molto diversa e soprattutto con la priorità dei diritti dei cittadini e della qualità dei servizi. La riforma non può essere approntata con il solo intento di risparmio e in modo emergenziale.
La replica a questa irremovibile posizione di FISH è prevedibile: dove trovare quei 24 miliardi che servono entro due anni? Nel documento la FISH indica le possibili soluzioni per un recupero ben superiore e tale anche da evitare il taglio agli enti locali di ben 18,8 miliardi (su tre anni). Un taglio quest’ultimo che si abbatterà sui servizi per i Cittadini e, in modo più grave, se sono anziani non autosufficienti o disabili. Inaccettabile.
Nel documento la FISH indica con decisione il contrasto all’evasione fiscale, proponendo un Piano straordinario di controllo sugli evasori, simile a quello che è stato avviato contro i “falsi invalidi” (800mila controlli in 4 anni), un controllo che parta dalle categorie che si sono dimostrate più permeabili all’evasione. La FISH propone di abbassare il limite di pagamento per la tracciabilità (1000 euro) e di abbassarlo ulteriormente quando il pagamento sia relativo a prestazioni o servizi.
Ma la FISH suggerisce anche una diversa tassazione sulle rendite finanziarie, legate all’aliquota IRPEF dei percettori. Caldeggia la revisione della “tassa di solidarietà” considerando i grandi patrimoni. Invita ad applicare da subito l’innalzamento delle aliquote IVA e di aumentare le aliquote sulle tasse di successione per i grandi patrimoni (sopra i due milioni e mezzo di euro). Sembra equa e sostenibile anche un’imposta aggiuntiva del 10% sui capitali rientrati dall’estero grazie allo scudo fiscale.
Un’ulteriore indicazione riguarda le Aziende Municipalizzate. Senza mezzi termini il documento della Federazione annota come troppo spesso le Municipalizzate abbiano rappresentato una “valvola di sfogo” per la cosiddetta “partitocrazia” con consigli di amministrazione ridondanti, un eccesso di dirigenti sistemati dalle segreterie dei partiti mentre manca un numero adeguato di tecnici con specifica competenza. Non è sufficiente privatizzarle. Bisogna indicare linee essenziali perché questi fenomeni non si ripetano e venga garantito il controllo da parte della cittadinanza.
La Federazione interverrà presso tutti i soggetti istituzionali e presso i Parlamentari per evidenziare le proprie proposte, ma ha già deliberato l’intenzione di una mobilitazione generale, se necessaria, con la quale rendere ancora più evidente la propria posizione e le proprie proposte.
Consulta il documento “Manovra-bis: salvare le politiche sociali. Le proposte della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap”