Grado di soddisfazione
Secondo quanto rilevato dall’ISTAT per l’anno 2016, complessivamente le persone con disabilità di 14 anni e più che si dichiarano poco o per nulla soddisfatte rispetto alla fruizione del proprio tempo libero sono il 39,8%, contro il 29,0% delle persone senza disabilità. Tali percentuali risultano entrambe in contrazione rispetto a quelle rilevate nelle precedenti annualità, ma la riduzione risulta più marcata per le persone con disabilità: nel 2014 erano poco o per nulla soddisfatte il 42,3% delle persone con disabilità, rispetto al 30,6% registrato tra le persone senza disabilità.
Le donne rispetto agli uomini si dichiarano più insoddisfatte della fruizione del proprio tempo libero, e in misura maggiore se si tratta di donne con disabilità: il 42,6% contro il 35,9% degli uomini con disabilità (rispettivamente 30,2% e 27,8% tra le persone senza disabilità).
(Fonti: ISTAT, “Aspetti della vita quotidiana. Anno 2016”, DisabiltàinCifre.it)
Consumi culturali
Secondo l’ISTAT, nel corso di un anno il 10,7% delle persone con disabilità sopra i 14 anni è andato al cinema, a teatro o a vedere qualche spettacolo, rispetto al 20,6% delle persone senza disabilità. La percentuale più bassa di fruizione di eventi culturali e del tempo libero si registra tra le donne con disabilità: l’8,9% contro il 13,3% degli uomini con disabilità e il 18,1% delle donne senza disabilità (risulta invece pari al 23,0% tra gli uomini senza disabilità).
(Fonti: ISTAT, “Aspetti della vita quotidiana. Anno 2016”, DisabiltàinCifre.it)
Dalla Relazione annuale dell’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, emerge che, nel 2018, è stato sottotitolato l’85% della programmazione televisiva relativa alle tre reti pubbliche (pari a 15.559 ore, sulle 18.210 di programmazione complessiva). Una quota in aumento rispetto al 2017 di cinque punti percentuale. Tuttavia, se osserviamo l’ammontare delle ore di programmazione sottotitolata che risultano anche audiodescritte, queste, seppure in crescita rispetto alla precedente annualità, si attestano ad appena il 7% delle ore totali di programmazione.
(Fonti: AGCOM, “Relazione annuale 2019 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro”, luglio 2019)
Ostacoli alla fruizione del tempo libero
La vita di relazione e la fruizione del tempo libero delle persone con limitazioni funzionali gravi e lievi, invalidità permanenti e malattie croniche gravi sono soggette a restrizioni motivate da problemi di salute, rispettivamente per il 17,0% e per il 22,1%. Valori che raggiungono il 47,6% e il 60,8% per le persone con limitazioni funzionali gravi.
In particolare, la quota di chi riferisce difficoltà relazionali è circa il doppio fra quanti hanno uno scarso supporto sociale rispetto a chi è invece sostenuto adeguatamente da parte di altre persone.
Più contenuto è invece il peso delle condizioni di salute sull’utilizzo di internet, indicato nell’11,1% dei casi (il 36,3% per chi ha limitazioni funzionali gravi). La principale causa di impedimento viene infatti individuata nella difficoltà stessa di utilizzare internet o il pc, motivazione indicata dal 47,1% delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi, a fronte del 18,3% di chi non ha limitazioni funzionali, invalidità o malattie croniche gravi.
Complessivamente sono le donne a far registrare le quote più alte di restrizione alla partecipazione in tutti e tre gli indicatori considerati.
(Fonti: ISTAT, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”, luglio 2015)
Diritto al gioco
Non esiste in Italia un censimento dei pachi giochi inclusivi. Tuttavia, attraverso un’indagine basata sulla ricerca di notizie online e sulle segnalazioni di cittadini, il blog parchi per tutti ha mappato oltre 578 parchi o giardini dove sono presenti uno, due o diversi giochi accessibili e fruibili anche da parte di bambini con disabilità.
Solamente 54 di essi sono però veri e proprio parchi inclusivi, ossia parchi accessibili a tutti, in cui bambini con e senza disabilità possono giocare insieme. Negli altri casi si tratta di pochi giochi installati in contesti non accessibili (ad esempio su terreni poco adatti al transito delle carrozzine), per la maggioranza altalene per carrozzine: 388 su tutto il territorio italiano, e quindi giochi non fruibili da parte di bambini con altre tipologie di disabilità.
(Parchi per tutti, “Giochi e parchi inclusivi in Italia”, aggiornamento settembre 2018)