Dal testo della legge di stabilità in via di deposito al Senato scompaiono i limiti reddituali per la concessione dell’indennità di accompagnamento. La FISH, che per prima aveva stigmatizzato l’ipotesi apparsa nelle prime bozze del provvedimento, esprime soddisfazione: si è compresa l’irrazionalità e l’ingiustizia di quella misura.
Come denunciato in un comunicato FISH della scorsa settimana, agli ultrasessantacinquenni titolari di reddito superiore ai 40.000 euro non sarebbe più stata erogata l’indennità di accompagnamento. Quella provvidenza ha una natura indennitaria ed è l’unico livello essenziale certo riconosciuto alle persone con disabilità. Non si sarebbe considerato che la disabilità è la prima causa di impoverimento e che una persona anziana, con grave disabilità, spende gran parte delle sue risorse, spesso intaccando il patrimonio, per garantirsi un’assistenza che lo Stato non offre.
“Il nostro non è un sospiro di sollievo! – commenta Pietro Barbieri, presidente della FISH – Quel segnale, comunque espresso, non lo dimentichiamo. Il fatto che quella brutale ipotesi sia stata espunta dalla legge di disabilità, libera risorse politiche per aumentare ancora la nostra pressione nella direzione di strutturali misure e politiche a favore della non autosufficienza, aspetti molto deboli nel testo ora all’esame delle Camere.”
Rimane ancora decisa la contrarietà per il risicato finanziamento al Fondo nazionale per le non autosufficienza, per il quale sono previsti 250 milioni, cifra inferiore a quella, già largamente insufficiente, approvata lo scorso anno. Oltre al finanziamento minimo previsto per il Fondo per le politiche sociali (300 milioni).
“Con l’approvazione del Programma di azione per le persone con disabilità, abbiamo voluto sperare che il Governo volesse organicamente affrontare il tema dell’esclusione delle persone con disabilità. Gli interventi necessari non sono certo tutti a costo zero. Questo è il momento di trasformare quella volontà in azioni concrete.”
Prosegue l’analisi della FISH su tutto il testo del disegno di legge di stabilità, con attenzione alle nuove imposizioni tributarie locali, alle ipotesi di diminuzione delle detrazioni per le spese sanitarie, ai tagli alla sanità. Un impegno che proseguirà fino all’approvazione finale della norma.