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Scuola: quel fallimento della governance della didattica, a distanza e in presenza

Durante l’audizione che si è svolta oggi, 13 aprile, in Senato, in relazione all’impatto della didattica digitale integrata (DDI) sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti, la FISH, Federazione Italiana Superamento Handicap, che è stata tra i soggetti associativi che sono stati auditi, ha chiesto ai senatori della VII e della XII Commissione che vengano accolte al più presto, in maniera chiara e puntuale, le richieste giunte negli ultimi mesi da tante famiglie di alunni con disabilità e dai loro compagni. In particolare, di rendere effettiva, nel rispetto ovviamente delle norme di sicurezza, la previsione secondo la quale è possibile l’offerta della didattica in presenza per garantire il diritto dei compagni con disabilità all’effettiva inclusione, per non lasciarli, dunque, da soli nelle aule.

Come si ricorderà, grazie all’enorme lavoro di pressione da parte della Fish, il Ministero dell’Istruzione, lo scorso 12 marzo, era intervenuto con una nota per chiarire che «le stesse istituzioni scolastiche non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni e agli studenti con disabilità, ma, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe».

Un provvedimento ministeriale che era stato salutato positivamente dalla Federazione, perché andava sicuramente nella direzione di una piena garanzia del diritto al godimento dei percorsi di inclusione scolastica.

Peccato, però, che qualche giorno dopo, l’Associazione Nazionale Presidi è intervenuta con una nota successiva a smentire la previsione ministeriale, affermando, in sostanza, che fino a quando gli alunni con disabilità non fossero stati tutti vaccinati, non avrebbero dovuto mettere piede a scuola.

Come ha ricordato, oggi, in sede di audizione parlamentare, Vincenzo Falabella, il presidente della FISH: «Il Miur, da parte sua, avrebbe dovuto chiarire che la sortita dei presidi rappresentava soltanto una posizione privata dell’Anp e che in quanto tale ogni dirigente scolastico avrebbe dovuto attenersi, di contro, ad osservare una disposizione giuridica emanata da un funzionario ministeriale».

Nei fatti, ciò non è avvenuto. Ha riferito Vincenzo Falabella, presidente della Federazione: «perché dal 7 Aprile, il giorno in cui è entrata in vigore la nuova nota ministeriale, di fatto, molte scuole l’hanno disattesa. Eppure, la stessa nota non chiedeva alle scuole di valutare se far andare in presenza un gruppetto di compagni con l’alunno con disabilità, ma di valutare come garantire tale presenza. Come dire che non prevedeva la discrezionalità decisionale da parte degli istituti scolastici, dato che essa rappresentava la condizione necessaria per garantire, di fatto, la reale inclusione degli alunni con disabilità presenti a scuola».

Pertanto, ha concluso Falabella: «oggi torniamo a denunciare il fatto che alcuni dirigenti scolastici stanno disattendendo le norme ministeriali. Da parte nostra, invece, ribadiamo, ancora una volta, che la scuola ha bisogno di continuità e, ricordando che nei mesi passati con il Ministero dell’Istruzione è stato avviato un importante percorso per l’inclusione scolastica, a partire dai nuovi modelli di Pei, riteniamo che si debba proseguire su quella strada. Non lasciando indietro nessuno. Di certo, però, qualcuno dovrà ammettere il pasticcio della governance della didattica in questi mesi di pandemia, sia in presenza che a distanza».

 

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