La legge di stabilità per il 2014 può generare nel giro di poche settimane esiti pesanti per milioni di persone con disabilità e non autosufficienti e le loro famiglie.
La legge di stabilità, infatti, prevede una riduzione delle detrazioni previste dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui redditi (DPR 917/1986). Si tratta di un’ampia gamma di oneri che il contribuente può detrarre (al 19% della spesa sostenuta) in sede di denuncia annuale dei redditi: i mutui per l’acquisto dell’abitazione, le spese sanitarie, le spese per l’acquisto di ausili o veicoli adattati al trasporto di disabili, le spese di interpretariato per sordi o per l’acquisto di cani guida per ciechi, le spese veterinarie, le spese funebri, le erogazioni liberali (es. donazioni) e altro.
Quelle detrazioni, stando alla legge di stabilità, devono essere razionalizzate fino ad assicurare maggiori entrate pari a 488,4 milioni di euro per l’anno 2014, a 772,8 milioni di euro per il 2015 e a 564,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016.
“Razionalizzare” significa diminuirne la percentuale detraibile oppure applicare la detrazione ponendo limiti di reddito oppure sopprimere alcune spese detraibili oppure un mix di tutti questi interventi.
La legge di stabilità indica espressamente che questo intervento di razionalizzazione deve essere effettuato “tenendo conto dell’esigenza di tutelare i soggetti invalidi, disabili o non autosufficienti”.
Ma questo intervento normativo, molto impegnativo sotto il profilo tecnico, deve essere definito entro il 31 gennaio 2014.
Se il termine non viene rispettato scatta la clausola di salvaguardia: la detrazione, attualmente fissata al 19% della spesa sostenuta, sarà ridotta in modo lineare “al 18% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 [significa già sui redditi del 2013 e quindi sulla prossima denuncia dei redditi, NdA] e al 17% a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014”.
“Il 31 gennaio è alle porte e il taglio lineare delle detrazioni appare ormai imminente – commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – L’intervento di tutela e di equità nei confronti della persone con disabilità e non autosufficienti, approvato dal Parlamento, ci sembra ogni giorno più improbabile ed aleatorio. A pagare saranno ancora una volta i nuclei familiari più esposti e impoveriti dalle spese sanitarie e di assistenza sostenute in proprio per fronteggiare le esigenze vitali derivanti dalla disabilità.”
Di fronte a questo ennesimo atto lesivo per le persone con disabilità e per le loro famiglie, la FISH chiede il rispetto di quanto già stabilito dal Parlamento ed un impegno politico immediato per scongiurare questo rischio ormai molto concreto.