Regioni: Tremonti rivuole le deleghe che ha già

Primo piano di Giulio TremontiIl Ministro Tremonti, a margine dell’incontro con le Regioni sulla Manovra, avrebbe dichiarato: “I governatori hanno chiesto la restituzione delle deleghe? Se intanto le Regioni ci ridanno la delega per i controlli sulle pensioni d’invalidità, siamo assolutamente d’accordo…”.

Il Ministro non è nuovo ad affermazioni di questo tono: durante la recente conferenza stampa sul Federalismo fiscale, ha avuto modo di tuonare contro il numero degli invalidi che sarebbe esploso a causa della Riforma del Titolo V della Costituzione che – come noto – attribuisce una serie di competenze (non deleghe) alle Regioni e agli enti Locali.

Nell’ambito delle invalidità civili, negli ultimi 10 anni, lo Stato ha – al contrario – accentrato sempre più le competenze togliendole o non delegandole alle Regioni.

La valutazione degli stati invalidanti viene effettuata ricorrendo ad un Decreto Ministeriale (e non ad un provvedimento regionale) del 1992 e la composizione delle Commissioni è pure stabilita da norme nazionali. L’importo delle pensioni, indennità, assegni è stabilito dallo Stato, non dalle Regioni.

Il controllo di routine su tutti gli atti, sui verbali, sulle certificazioni è rimasto – da sempre – allo Stato, prima attraverso il Ministero del Tesoro, e dal 2005 attraverso l’INPS.

Nelle cause civili relative all’invalidità, norme dello Stato hanno progressivamente ridotto e annullato il ruolo delle Regioni: oggi, in giudizio, presenzia lo Stato attraverso l’INPS.

Alle Regioni è rimasta la competenza del primo accertamento delle condizioni sanitarie, ma su quelle valutazioni l’INPS (Stato) effettua, come detto, un controllo sistematico su tutti i verbali. Inoltre, dal primo gennaio 2010 nelle Commissioni ASL è imposta la presenza obbligatoria di un medico INPS. Allo stesso Istituto spetta, sempre da quest’anno, l’ultima parola su tutti i riconoscimenti di invalidità e di handicap.

Alle Regioni è stata tolta pure la competenza della semplice raccolta delle domande di accertamento. Anche questa è affidata all’INPS. E che dire dei controlli straordinari: 200.000 nel 2009 e altri 600.000 da oggi al 2012? Non è un controllo affidato alle Regioni, ma se l’è tenuto lo Stato attraverso l’INPS.

È probabile che siano lo stress e la stanchezza di queste settimane di duro lavoro ad aver indotto il Ministro dell’Economia in un questo clamoroso scivolone antistorico e controfattuale.

Scarica il comunicato stampa (pdf)

Condividi:

Potrebbero interessarti anche:

Politiche sociali

Nuovo Consiglio Nazione Terzo Settore, ci sono FISH e ANFFAS

Politiche sociali

30 anni di FISH, la federazione rinnova impegno e cambia nome

Scuola

Inclusione scolastica, soddisfazione per emendamento Valditara

Politiche sociali

Disabilità, FISH all’ONU per anniversario convenzione

Politiche sociali

Disabilità, a dicembre la persona al centro

Politiche sociali

FISH: episodi di intolleranza nello sport segnale allarmante

Politiche sociali

FISH: lo sport come motore di inclusione e benessere sociale

Politiche socialiScuola

Sostegni, GLO e PEI per gli studenti con disabilità

AccessibilitàPolitiche sociali

BookCity e disabilità: quando l’inaccessibilità cancella il dialogo

Politiche sociali

Violenza su ragazza con disabilità, lo sdegno di FISH

Pronti per l'Indipendenza

FISH presenta i bandi di Pronti per l’Indipendenza, progetto per la vita indipendente

Politiche sociali

Mattarella conferisce l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica a Vincenzo Falabella, presidente FISH

Politiche sociali

Legge Bilancio, FISH: maggiori tutele per persone con disabilità

Politiche sociali

Italia protagonista G7: passo avanti per inclusione persone con disabilità

Politiche sociali

G7, FISH: appello per politiche di inclusione globale