Giovedì scorso è stato presentato a Roma il XV Rapporto Sbilanciamoci! che, come ogni anno, analizza la legge di Stabilità (ex Finanziaria) proponendo una manovra alternativa e sostenibile, a partire dall’analisi del contesto nazionale ed europeo.
Anche per l’edizione 2014 la FISH, che è una delle organizzazioni aderenti alla Campagna Sbilanciamoci!, ha curato i capitoli inerenti la disabilità, sintetizzando i dati e le informazioni disponibili in tema di politiche sociali, scuola, occupazione, lavoro di cura, spesa delle famiglie, rischio di povertà e di impoverimento.
Sul versante delle proposte, il Rapporto Sbilanciamoci!, tra le altre cose, evidenzia la necessità di un finanziamento adeguato e strutturale del Fondo Nazionale Politiche Sociali, prevedendo uno stanziamento almeno triennale, indicando le voci e le proporzioni di spesa e introducendo i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali. Lo stesso dicasi per il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, ancora molto limitato rispetto alle reali esigenze.
Sul tema specifico della disabilità (pag. 146), la Campagna Sbilanciamoci! pone l’accento sull’inclusione scolastica e lavorativa delle persone con disabilità, nonché sul contrasto al rischio di povertà e impoverimento.
In particolare, rendere pienamente esigibile il diritto allo studio non significa solo garantire il sostegno scolastico, ma perseguire in ogni ambito e con ogni mezzo la reale inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Tale obiettivo comporta il coinvolgimento di tutti gli operatori della scuola, spesso non adeguatamente preparati; bisogna, quindi, investire nella formazione e nell’aggiornamento degli insegnanti, del personale ATA, dei dirigenti scolastici.
Sul versante del lavoro, vanno previste ulteriori forme di incentivazione all’assunzione delle persone con disabilità, allo svolgimento dell’apprendistato e dei tirocini professionali. E analoghi incentivi vanno introdotti anche a favore dell’autoimprenditorialità delle persone con disabilità, in forma singola o associata.
Infine, rispetto alle misure di contrasto alla povertà e al rischio di impoverimento, si esorta il Governo ad assumere tra i criteri per l’individuazione della platea dei beneficiari la condizione di disabilità, che costituisce uno dei primi elementi di impoverimento e di povertà.