Il Disability manager, in Italia è una figura che non viene frequentemente utilizzata da parte delle aziende, forse per scarsa conoscenza. Tuttavia molti disability Manager non ricevono un giusto compenso per il lavoro, che svolgono con passione e professionalità. In realtà questa figura all'interno delle aziende di qualunque dimensione può essere di grande aiuto, in quanto riveste un ruolo di intermediario tra le esigenze del datore di lavoro e le esigenze dei lavoratori con disabilità, che lavorano all'interno dell'azienda come dipendenti. Il Disability manager può essere interno (lavora per le aziende), oppure esterno. Il disability manager esterno va in soccorso ai comuni, aziende dei servizi pubblici, per cercare di apportare delle migliorie alla fruibilità ed accessibilità dei servizi pubblici, per i cittadini disabili. Il Disability Manager è una persona che conosce la normativa sulla disabilità, cerca di mettere in pratica delle soluzioni che possono aiutare sia il lavoratore con disabilità, sia il datore di lavoro. Questa nuova figura professionale fa parte del comparto dirigenziale delle aziende, ma viene poco utilizzato dalle stesse. Il disability manager (DM), può essere un valido aiuto per il collocamento mirato, per aiutare il mirato e l'azienda a trovare soluzioni piu' adatte per risolvere problematiche inerenti la disabilità all'interno di un'azienda. Inoltre il DM può essere un valido aiuto per reperire una nuova collocazione lavorativa adatta alla singola persona con disabilità.
Questa è un’area di lavoro, confronto, discussione. JobLab è un progetto dedicato all’occupabilità e all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Il progetto, oltre a questa comunità di pratica, prevede attività di indagine e ricerca, incontri di formazione territoriali ed eventi di animazione.
In questa comunità, una volta iscritto, puoi partecipare a discussioni o proporne di nuove, caricare o segnalare fonti utili, commentarle, contribuire alla scrittura di documenti condivisi, partecipare a problem solving con domande e risposte.
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Antonino RussoIl mio timore è che si tratti di una figura gerarchica che si interpone tra le esigenze dei lavoratori/cittadini e i centri decisionali indebolendo ai primi la forza delle istanze propositive e l'autodeterminazione.