L’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali è stato istituito nel 2005 sulla scorta di una specifica Direttiva dell’Unione Europea. È un ente “governativo” ma con funzioni indipendenti molto simili ad un’Authority. E infatti già in pochi anni si è distinto per iniziative a favore dell’inclusione sociale, per interventi di promozione e sensibilizzazione, ma anche per ferme condanne di iniziative politiche discriminanti.
È ovvio, e a parere della FISH anche titolo di merito, che UNAR finisse per “dare fastidio” ad atteggiamenti xenofobi e discriminanti e che si giocassero tutte le carte possibili per mettere a tacere una voce critica e sempre più autorevole.
Con la scusa della spesa eccessiva (risibile: due milioni di euro l’anno), in sede di discussione del Decreto Milleproroghe la Lega Nord ne ha chiesto la soppressione. Il primo firmatario è il Senatore Mazzatorta, anche sindaco di Chiari (Brescia), dalle cui dichiarazioni traspare con estrema chiarezza quali siano i motivi reali di tale soppressione.
“Questi oscuri burocrati da sei mesi a questa parte si sono messi a fare politica trasformandosi in maestrini dalla penna rossa – ha dichiarato Mazzatorta a Repubblica – Quei due milioni sono soldi buttati, l’ufficio va soppresso. Abusano del concetto di discriminazione indiretta e pretendono una parificazione totale tra il cittadino autoctono e l’extracomunitario ospite temporaneo”.
“Una voce indipendente viene messa a tacere perché critica – gli replica Pietro Barbieri, presidente della FISH – Un’aggressione inaccettabile per un Paese civile. A questo punto ci viene da pensare che se l’Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità, istituito dal Governo italiano in forza della specifica Convenzione ONU, dovesse esprimere pareri di condanna su alcune evidenti politiche discriminatorie e depauperanti, avrebbe i giorni contati”.
Prospettive inquietanti, per i diritti civili nel nostro Paese.