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Il ddl delega non autosufficienza mette in secondo piano le persone con disabilità
Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato lo Schema di Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza, apportando alcune delle modifiche che le organizzazioni FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) avevano richiesto, dopo avere visionato la prima versione del testo, presentata all’inizio di quest’anno. Quel testo, secondo le Federazioni, era stato giudicato come irricevibile, in quanto incentrato prevalentemente sulle persone anziane non autosufficienti, relegando le persone con disabilità e le loro famiglie ad una visione marginale della non autosufficienza. Anche perché una larga parte delle persone con disabilità è rappresentata da giovani e adulti anche non autosufficienti. Nell’ approvato disegno di Legge, pur avendo riscontrato alcuni miglioramenti rispetto alle prime bozze di testo, ci sono ancora oggi alcuni aspetti che preoccupano le due Federazioni. Il primo fra tutti è il riferimento al finanziamento delle varie prestazioni sanitarie e socio-sanitarie (come da art. 8 del decreto) attraverso fondi già esistenti (Fondo LEA-Livelli Essenziali di Assistenza, Fondo Non autosufficienza, Fondo Politiche Sociali, Fondo Caregiver), ciò che significherebbe ridurre ancor di più il barile delle già esigue risorse che, in questi fondi, sono dedicate alle persone con disabilità.
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