Con l’approvazione al Senato e la fiducia che il Governo porrà alla Camera, la Manovra “della paura” ha concluso il suo fulmineo iter. La discussione e il confronto sono stati immolati sull’altare dell’emergenza e dell’urgenza. Se un percorso così anomalo e accelerato fosse davvero necessario lo diranno i mercati e l’Unione europea, mentre gli effetti li pagheranno direttamente tutti i Cittadini.
La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap aveva presentato pochi ma significativi emendamenti, fra i quali la riserva di un’aliquota fissa del fondo perequativo, previsto dalla norma sul federalismo fiscale, per compensare la forte diminuzione delle prestazioni sociali in generale ed in particolare di quelle per le persone anziane e con disabilità. Nelle proposte emendative approvate oggi al Senato non se ne trova traccia. E rimangono immutate anche le norme che rivedono i criteri per il contenzioso nelle invalidità civili, ponendo l’INPS in una posizione di vantaggio in giudizio.
Ma c’è di peggio! Nel testo emendato della Manovra viene previsto un taglio lineare del 5 per cento delle agevolazioni fiscali nel 2013 e del 20% nel 2014. Si tratta delle più comuni detrazioni e deduzioni di cui tutti i contribuenti si avvalgono al momento della denuncia dei redditi (farmaci, mutui, spese mediche). E a questo si aggiunge una revisione, altrettanto lineare, anche del regime di IVA agevolata. La misura colpisce tutti, in modo uguale, ma non certo equo.
Ma c’è ancora di peggio! Questa bomba ad orologeria può essere disinnescata solo se il Governo, rivedendo in altro modo le agevolazioni fiscali, ma anche intervenendo sulla spesa sociale, riuscirà a recuperare 4 miliardi nel 2013 e ben 20 miliardi nel 2014.
“Colpisce molto – commenta Pietro Barbieri, presidente della FISH – l’espressione letterale dell’emendamento che impone l’eliminazione o la riduzione dei regimi fiscali di agevolazione o esenzione che si sovrappongono alle prestazioni assistenziali. Tradotto: le persone con disabilità pagheranno due volte: prima come contribuenti, poi come Cittadini.”
Oggi i genitori di bambini disabili hanno diritto ad una detrazione forfettaria minima: domani no, perché quei bambini godono già di assistenza pubblica?
Oggi si possono dedurre le spese mediche per un infermiere a domicilio ad un disabile grave: domani no, perché già si gode dell’indennità di accompagnamento?
Tutto lascia supporre che nel prossimo anno e mezzo saranno fortissime le tensioni fra le diverse parti interessate a pagare il meno possibile lo scotto di questa Manovra.
“Per noi non esiste solo una questione tributaria. – prosegue Barbieri – L’altra bomba ad orologeria è il tracollo delle politiche sociali centrali e regionali. Stanziamenti e trasferimenti sono sempre più esigui con effetti che già oggi sono devastanti sulle persone e sulle famiglie.”
Ma a margine di queste pesanti considerazioni, la FISH esprime soddisfazione dalla lettura del testo emendato della Manovra: sono state raccolte le sue considerazioni sui cosiddetti parametri di virtuosità che condizioneranno la possibilità per gli Enti locali di derogare dal patto di stabilità. Fra i parametri continua ad essere previsto il “tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale”, ma viene introdotto uno nuovo comma, secondo la FISH particolarmente significativo: a decorrere dalla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni tra i parametri di virtuosità saranno compresi indicatori quantitativi e qualitativi relativi agli output dei servizi resi.
“Leggere in un testo così impegnativo i termini “livelli essenziali” e “indicatori qualitativi e quantitativi” – conclude Barbieri – è una vittoria politica e culturale della FISH, ma anche punto di partenza da cui ripartire.”