L’ISEE che colpisce le pluriminorazioni

Maria Cecilia GuerraNon è dato sapere se il nuovo ISEE colpirà davvero i finti poveri, visto che si basa sulle stesse fonti che consentono un’evasione fiscale stimata di 170 miliardi di euro. Di certo colpirà pesantemente le persone con pluriminorazioni quali, ad esempio, i sordociechi.”

Questo il primo secco commento di Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap all’indomani della firma del nuovo regolamento ISEE che cambia le regole per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate.

Barbieri richiama le osservazioni espresse dalla Commissione unificata della Camera, a luglio scorso, che suggerivano al Governo una serie di correzioni al nuovo regolamento ISEE. “Quelle osservazioni, che in larga misura provenivano anche da una nostra audizione, sono state solo marginalmente considerate. Si invitava il Ministero del lavoro a considerare maggiormente la condizione delle persone con disabilità plurima che percepiscono una specifica indennità per il loro stato di particolare gravità. Di questo non si trova traccia nel testo firmato da Letta. Come pure non viene contemplata la costituzione di un tavolo di monitoraggio del nuovo strumento in cui siano convocate anche le parti sociali e le rappresentanze della società civile.”

La questione che fin dall’approvazione della legge “salva Italia” (2011) ha preoccupato Cittadini e associazioni torna con tutta evidenza: nel conteggio dell’ISEE sono computate anche le provvidenze assistenziali. Pensioni sociali, indennità di accompagnamento, contributi di sostegno all’assistenza personale sono conteggiati come se fossero un reddito da lavoro o una rendita finanziaria. “È pur vero che il Ministero ha tentato di sanare questo paradosso introducendo franchigie e detrazioni, ma il vulnus rimane. Oltre al principio che la FISH non ha mai condiviso, rimangono parecchi coni d’ombra e non si considera a sufficienza che la disabilità e la non autosufficienza sono – troppo spesso – uno dei principali elementi di impoverimento delle famiglie italiane.”

Ma la FISH non aveva espresso a suo tempo un parere favorevole? “La FISH ha espresso più volte la necessità di una revisione del vecchio ISEE causa di abusi e di enorme contenzioso, oltre che di disparità territoriali. – precisa Pietro Barbieri – La Federazione si è anche resa disponibile al confronto col Ministero, proponendo e suggerendo modificazioni, miglioramenti al testo del regolamento, in parte adottati. Abbiamo tentato di limitare i danni che derivano dalla legge ‘salva Italia’ del 2011. Ma quel confronto si è interrotto un anno fa. Da allora abbiamo visto testi ed elaborazioni a cose fatte e i risultati si vedono.”

Dalla FISH arriva una doppia richiesta. La prima riguarda una correzione del Regolamento già firmato nella direzione di salvaguardare le persone con disabilità plurima. La seconda è invece rivolta al Parlamento: si elimini dalla legge “salva-Italia” quel passaggio paradossale di considerare reddito ciò che lo Stato e gli Enti locali erogano con fini puramente assistenziali a persone che già si trovano in fortissima difficoltà.

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