“Questo disegno di legge non ha certo il nostro plauso – commenta Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, esaminando il testo ufficiale della Legge di Stabilità – Non basta certo averlo epurato da grottesche previsioni normative per renderlo rispondente alle reali necessità delle persone con disabilità”.
Chi si aspettava la soddisfazione della Federazione – che raggruppa le principali associazioni delle persone con disabilità – rimane deluso. Le bozze e le indiscrezioni davano per imminente una “stangata” sui disabili e i loro familiari, profilando una tassazione sull’indennità di accompagnamento e una decurtazione retributiva dei permessi lavorativi. Ma queste ipotesi, in seguito ad un serrato battage mediatico, sono state opportunamente espunte dal testo definitivo.
Restano intonsi i pesanti ulteriori tagli ai trasferimenti agli enti locali e la riduzione della spesa sanitaria. Questo significa un’ennesima concreta e drammatica riduzione dei servizi per le famiglie, le persone con disabilità, gli anziani non autosufficienti.
E su questo la FISH, per bocca del suo presidente, pone l’accento: “Siamo all’ennesimo atto di una tragedia iniziata 4 anni fa: i fondi per il sociale sono stati ridotti ad un decimo. I Comuni sono stati privati delle risorse per rispondere ai bisogni sociali, spesso di sopravvivenza, dei propri Cittadini. Eppure i Governi – anche questo che invoca l’equità – sono ancora asserviti a logiche e condizionamenti che indicano il welfare come costo da tagliare, come spesa improduttiva”.
Nel disegno di legge di Stabilità vengono attuati nuovi pesanti tagli al Servizio Sanitario Nazionale che comporteranno una ulteriore riduzione qualitativa e quantitativa dei servizi. Vengono ancora ridotti i trasferimenti alle Regioni costringendole ad un’ulteriore compressione dei servizi ai Cittadini. Vengono aumentate di un punto le aliquote IVA diminuendo il potere di acquisto delle famiglie. Viene quasi triplicata l’IVA sulle prestazioni sociali, sanitarie ed educative rese da cooperative sociali. Vengono ridotte due aliquote di tassazione IRPEF senza indurre significativi vantaggi per i redditi più bassi. E senza alcun effetto per i 3,4 milioni di persone in povertà assoluta che vivono del nostro Paese.
“Essendo la disabilità e la non autosufficienza la prima causa di impoverimento, non possiamo rimanere in silenzio. Non possiamo credere ancora agli slogan dell’equità e della coesione – ribadisce ancora Barbieri – quando le destinazioni alla spesa sociale sono pressoché azzerate, quando così tante famiglie sono alla disperazione e così pochi disabili possono contare sui propri diritti umani”.
È per contrastare queste scelte, questa deriva omissiva, questa assenza di politiche e di risorse che FISH rilancia più che mai la mobilitazione “Cresce il welfare, Cresce l’Italia!” del 31 ottobre a Roma: “Una grande iniziativa di protesta e di proposta, di oltre 40 associazioni dell’impegno civile, per chiedere a questo Governo e a chi lo sostiene di cambiare rotta: è profondamente sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi proprio il welfare rappresenta un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese”.