La riforma fiscale colpirà i diritti civili?

Sono giorni di diffusa mobilitazione in difesa dei diritti civili: culminerà con una manifestazione nazionale indetta a Roma il 23 giugno prossimo dal Forum del Terzo Settore e dalle Associazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce”, a cui parteciperanno attivamente anche la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

E proprio su tali temi sale, in queste ore, la tensione e la preoccupazione per le dichiarazioni – per ora criptiche e generiche – del Ministro Tremonti a proposito di revisione delle prestazioni e degli assegni sociali nel quadro di un più vasto intervento in ambito fiscale.

Oltre ad alzare la voce in difesa dei diritti e contro i tagli al sociale, siamo oramai abituati ad alzare anche il livello di attenzione. – commenta il Presidente della FISH, Pietro Barbieri – Siamo reduci da due anni di interventi indiscriminati sulle politiche sociali per gli anziani, per le persone con disabilità, per le famiglie. Ora temiamo che i tagli siano ancora più mirati e incidano personalmente su chi ha più necessità di supporto.”

Le voci provenienti dal Ministero dell’Economia, infatti, ipotizzano interventi oltre che sulle aliquote di imposizione e sui benefici fiscali (si pensi ad esempio a quelli sui veicoli, sui quali la FISH per prima denunciò gli abusi, ma su cui ora si teme l’ennesima caccia alle streghe), anche di un’azione restrittiva sulle prestazioni sociali. Ma le sorprese negative potrebbero essere anche altre.

Tanto è bastato per innescare l’ulteriore preoccupazione delle Associazioni che già avevano rimarcato la cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali dal 2012 e di quello per la non autosufficienza già da quest’anno, oltre che di altri interventi a favore delle famiglie.

Il clima, i toni, il linguaggio usati da Tremonti ci ricordano fastidiosamente quanto già accaduto lo scorso anno in occasione della manovra correttiva e della legge di stabilità: una retrazione di consistenza mai vista dei finanziamenti alle politiche sociali. – prosegue Barbieri – Se queste sono le premesse, i diritti continueranno ad alzare la voce, ma saranno costretti, definitivamente, ad abbassare le ali.”

L’appuntamento del 23 nelle piazze italiane trova un nuovo motivo di mobilitazione, a cui si coniuga un constante monitoraggio delle intenzioni del titolare del Ministero dell’Economia.

 

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