Il 17 febbraio 2014, con il Patrocinio del Senato della Repubblica, è stato presentato lo studio Tesori da scoprire: la condizione della donna infortunata nella società. Un’indagine sulle donne vittime del lavoro, promossa dall’ANMIL con il supporto tecnico delle società di indagini statistiche Datamining e Interago.
La ricerca è stata realizzata su un campione di 200 donne vittime di infortuni sul lavoro e di malattie professionali, intervistate telefonicamente nel mese di gennaio 2014 su 7 aree di indagine: psicologica, della doppia discriminazione, dei rapporti sociali e relazionali, dell’accessibilità e degli spostamenti, del reinserimento lavorativo, del tempo libero, della soddisfazione verso l’INAIL e verso l’ANMIL.
Vediamo alcuni dei risultati emersi
Il 51,5% delle donne intervistate ritiene indispensabile l’aiuto fisso di una badante o di una domestica. Un dato che tende a crescere per le donne residenti al Sud (66%), in conseguenza probabilmente della mancanza di adeguate strutture di sostegno e/o della difficoltà anche culturale di disporre di un’assistente personale o di un aiuto domestico, spesso delegato al nucleo familiare allargato.
Rispetto ai temi dell’accessibilità e della mobilità, nell’83% dei casi le donne intervistate dichiarano di avere facile accesso agli uffici pubblici, anche se con differenze territoriali, a conferma di una maggiore attenzione al Nord per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’utilizzo dei mezzi pubblici è invece praticamente inesistente, e il sospetto dei ricercatori è che il loro mancato utilizzo sia dovuto essenzialmente alla totale inadeguatezza degli stessi.
Sul piano del mantenimento del posto di lavoro o del reinserimento lavorativo, i dati mostrano che il 31,5% delle donne che hanno mantenuto lo stesso posto di lavoro ha cambiato ruolo o attività, ma si evidenzia anche un 23,5% di lavoratrici che afferma di aver perso la propria occupazione perché spinta a licenziarsi.
La gravità dell’infortunio incide in modo determinante sulla vita sentimentale: tra le donne che hanno avuto un infortunio molto grave (punteggio maggiore di 66) solo 1 uomo su 4 rimane vicino alla propria compagna.
Infine, complessivamente il 22,5% delle intervistate denuncia di sentirsi doppiamente discriminata, come donna e come persona con disabilità.