- Presentazione
- Programma
- Materiali
- Sintesi gruppi di lavoro
- Organizzazioni promotrici e aderenti
- Segreteria organizzativa
- Media
Presentazione
Il welfare – quello straordinario complesso di aiuto e promozione offerto ai cittadini dalla sanità, dall’istruzione, dalla previdenza e dall’assistenza pubbliche – è il risultato più alto realizzato dalle democrazie europee.
Democrazia, infatti, significa anche poter costruire autonomamente un proprio progetto di vita. Il sistema di protezione sociale sostiene i cittadini nella realizzazione del loro progetto lavorativo ed esistenziale, consentendo di affrontare le difficoltà individuali (malattie, infortuni…), ma anche gli effetti dei cambiamenti sociali ed economici che incidono pesantemente sulla vita delle persone.
Il modello sociale europeo è nato proprio dal riconoscimento che, abbandonando gli individui a se stessi, perderemmo o non valorizzeremmo molte energie, creatività, aspirazioni: creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza.
Inoltre, questo modello – grazie alla certezza di un sistema di aiuto offerto a tutti i cittadini – ha permesso di sviluppare senso di appartenenza alla collettività, che difficilmente può nascere dove non c’è reciprocità e disponibilità a sostenersi vicendevolmente. Più è forte il welfare, più è forte la cittadinanza.
Infine, il welfare è stato una condizione essenziale per lo sviluppo economico e sociale che l’Europa, esempio unico nel mondo, ha conosciuto dal dopoguerra a oggi. La coesione sociale, la fiducia, la solidarietà, la redistribuzione delle risorse aiutano l’economia.
Alla luce di queste convinzioni, i soggetti che promuovono l’iniziativa “Cresce il welfare, cresce l’Italia” propongono a tutti i cittadini responsabili del proprio e altrui futuro, agli addetti ai lavori e ai decisori politici un’importante occasione di confronto e di riflessione sullo stato del welfare italiano, sulle sue criticità, nonché sulle proposte concrete e attuabili per renderlo più adeguato agli standard europei e a bisogni sociali sempre più acuti, e dunque più equo e più efficiente.
Non v’è dubbio che il sistema italiano di protezione sociale soffra di numerosi e rilevanti problemi: i tagli indiscriminati realizzati negli ultimi anni, oltre a ridurre diritti e tutele, rendono ancora più grave la mancata copertura dinanzi a fenomeni sociali nuovi e rilevanti (come la povertà e l’esclusione sociale crescenti, l’impoverimento del ceto medio, la non autosufficienza, la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro), la profonda differenziazione territoriale – effetto anche dell’assenza di un disegno organico sulle politiche sociali –, l’insufficienza delle risorse economiche disponibili, l’incidenza di clientele e interessi particolari, la grave carenza di servizi e interventi promozionali.
Questi limiti e storture, tuttavia, non inficiano il valore e il significato di un sistema di protezione sociale a responsabilità pubblica, nel senso che a questo termine viene dato dall’articolo 118 della Costituzione.
I promotori dell’iniziativa considerano non più sostenibile – come ha evidenziato con chiarezza la crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando – una prospettiva che veda nel welfare un mero costo, un freno alla crescita economica. Piuttosto, invitano gli attori politici, economici e sociali a ragionare insieme su un nuovo patto per il sociale, una nuova idea di responsabilità collettiva, che tenga insieme libertà e uguaglianza; sviluppo economico, sviluppo sociale, giustizia redistributiva.
Se da un lato vanno contrastati sprechi e iniquità, dall’altro bisogna aver chiaro che l’austerità e i “sacrifici” non ci permetteranno di rilanciare l’economia e si abbatteranno, ancora una volta, sui più deboli e sul ceto medio. È invece il momento di investire nel welfare, parte rilevante di quei beni comuni che possono essere – con la green economy – il motore di un nuovo modello di sviluppo. In questo modo contribuiremmo a rilanciare la domanda e a innovare istituzioni, reti, organizzazioni, imprese e competenze che producono benessere non solo sociale, ma anche economico.
A Roma, il 1 e il 2 marzo, vogliamo parlare di tutto questo, con chiunque vorrà confrontarsi, perché siamo convinti non sia più rinviabile una discussione pubblica – tra opinioni differenti – sul futuro del nostro sistema di protezione sociale e, dunque, della nostra democrazia.
Programma
Materiali
In attesa degli atti ufficiali, si rendono disponibili alcuni materiali (abstract e presentazioni) prodotti dai relatori che hanno preso parte all’incontro.
- Intervento d’apertura di Nicoletta Teodosi (pdf)
- Intervento di Stefano Rodotà (mp3)
- Intervento di Chiara Saraceno (mp3)
- Intervento di Paolo Leòn (mp3)
- Intervento di Alfonsina Rinaldi (pdf)
- Intervento di Massimo Campedelli (pdf)
- Intervento di Vando Borghi (pdf)
- Intervento di Franco Pesaresi (pdf)
- Intervento di Giovanni Battista Sgritta (pdf)
- Intervento di Marina Boni (pdf)
- Intervento di Giampiero Cavazza (pdf)
- Intervento di Ludovico Abbaticchio (pdf)
- Intervento di Angelo Marano (pdf)
- Intervento di Marco Livia (pdf)
- Intervento di Stefania Mancini (pdf)
- Intervento di Giorgio Righetti (pdf)
- Intervento di Ugo Ascoli (pdf)
- Intervento di Alessandro Montebugnoli (pdf)
- Intervento di Stefano Bartolini (pdf)
- Intervento di Alfonso Pascale (pdf)
- Intervento di Cristiano Gori (pdf)
Sintesi gruppi di lavoro
- Gruppo I – Universalismo e diritti di cittadinanza (pdf)
- Gruppo II – Profili di una nuova governance territoriale (pdf)
- Gruppo III – Integrazione e coordinamento delle politiche dell’assistenza e della sanità (pdf)
- Gruppo IV – Tra lavoro, nuova domanda sociale e responsabilità familiari (pdf)
- Gruppo V – Le risorse per il welfare (pdf)
- Gruppo VI – Politiche per lo sviluppo e terzo settore (pdf)
- Gruppo VII – Welfare d’iniziativa e di inclusione, per creare benessere (pdf)
Sintesi gruppi di lavoro – Audio
Registrazioni fornite da RadioRadicale.it
Gruppo I
Giovanni Serra (Assessore Politiche di Welfare del Comune di Cosenza – MoVI)
Gruppo II
Emiliano Monteverde (presidente dell’Associazione Nuovo Welfare)
Gruppo III
Stefano Cecconi (responsabile delle politiche della salute – CGIL)
Gruppo IV
Viviana Marelli (componente della Campagna Batti il cinque)
Gruppo V
Lucio Babolin (Presidente nazionale del Coordinamento nazionale delle Comunità di Accoglienza – CNCA)
Gruppo VI
Paola Menetti (responsabile del comparto cooperazione sociale dell’Associazione Servizi di Legacoop Emilia-Romagna)
Gruppo VII
Franco Manco (membro dell’associazione Vegetariana animalista)
Organizzazioni promotrici e aderenti
Agricoltura Capodarco, Aiab, Alpa, Alternative europee, Altramente, Antigone, Anpas, Arci, Arciragazzi, Arci Servizio Civile, Associazione Nuovo Welfare, Associazione Servizi Nuovi, Assifero, Auser, Campagna Batti il cinque, Campagna I diritti alzano la voce, Campagna Sbilanciamoci!, Centro Studi Erasmo onlus, Cgil, Cilap-Eapn Italia, Cittadinanzattiva, Cnca, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Confronti, Conferenza Permanente delle Associazioni Federazioni e Reti di Volontariato-ConVol, Federconsumatori, Fish, Fondazione Basaglia, Fondazione Zancan, Forum nazionale dell’agricoltura sociale, Forum nazionale Salute Mentale, Gruppo Abele, Gruppo solidarietà, Handy Cup, Inca, Ires, La bottega del possibile, La Società della Ragione, Legacoopsociali, Libera, Mama Africa, Movi, Movimento federalista europeo, Opera don Calabria, Osservatorio Europa, Psichiatria democratica, Rete fattorie sociali, la Rivista delle politiche sociali, Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo, Sos Sanità, Spi Cgil, Stop Opg, Uisp, Unione Italiana Ciechi, Università del Terzo Settore, Unasam.
Segreteria organizzativa
Beppe De Sario 0685797231 – 3495014996
Daniela Bucci 0683393772 – 3471202842
http://www.facebook.com/pages/Cresce-il-welfare-cresce-lItalia/171480879624270