Sono giorni di intensi confronti sul tema dell’inclusione scolastica delle persone con disabilità. Ieri le organizzazioni si sono incontrate nella Consulta dell’Osservatorio permanente sull’inclusione degli alunni con disabilità, questa mattina è toccato al Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio che ha visto la presenza oltre che del Ministro Lucia Azzolina e del Sottosegretario Giuseppe De Cristofaro anche di Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, presidenti rispettivamente di FISH e FAND.
Con un occhio al recente passato e uno all’imminente futuro.
Dalle associazioni e dalle federazioni si esprime, e non da oggi, l’esigenza, più scientifica che rivendicativa, di comprendere al meglio ciò che è accaduto durante l’emergenza COVID per delineare le criticità della didattica a distanza, le difficoltà nell’inclusione scolastica, l’impatto delle limitate competenze sia sul digitale che sulle più complessive metodologie didattiche adeguate alla situazione. Capire com’è andata e cosa è successo è indispensabile per profilare e costruire un migliore futuro e la ripresa delle attività a settembre.
Ma su questo cosa si attendono le famiglie, le federazioni e le associazioni?
Innanzitutto che quest’anno più che mai le attività scolastiche inizino per gli alunni con disabilità in tempi uguali ai coetanei e ai compagni di classe. E per evitare ulteriori interruzioni all’avvio dell’anno scolastico per tutti, FISH e FAND hanno proposto che la prossima consultazione elettorale non si tenga nei plessi scolastici.
Ci si attende la garanzia di una frequenza in presenza e in sicurezza ma anche in condizioni di pari opportunità, con gli altri alunni e studenti senza disabilità. Se verranno previsti dei turni, soprattutto per le disabilità intellettive ed i disturbi del neurosviluppo, dovrà essere garantita sempre la didattica in presenza, per non creare ancora più problemi nel riadattamento delle routine.
Va poi assicurata la continuità didattica di tutte le figure di supporto: insegnanti di sostegno, educatori, assistenti all’autonomia ed alla comunicazione, anche mettendo mano velocemente alle norme che regolano la loro assegnazione e le loro nomine che vanno accelerate proprio con il fine della continuità.
E quando ci si riferisce alle pari opportunità dobbiamo pensare anche ai corsi di recupero ed apprendimento integrativo: devono essere garantiti, calibrati e adeguati anche per gli alunni con disabilità. Le medesime pari opportunità devono essere ricercate anche nell’individuazione di spazi alternativi che tengano conto di accessibilità e fruibilità.
Infine, questo momento di passaggio e di ripensamento di percorsi e procedure può rappresentare anche l’occasione per rivedere gli strumenti di progettazione educativa magari con una maggiore attenzione anche agli aspetti di vita che vanno oltre all’ambito scolastico e alla durata della frequenza.
Il Ministro da parte sua ha rassicurato che i lavori per l’emanazione degli atti applicativi del decreto 66 sull’inclusione scolastica riprenderanno al più presto.
“Siamo di fronte a sfide epocali, culturali e politiche, che potrebbero davvero contribuire sia a farci uscire da uno stallo e rendere operativi buone parte degli intenti già espressi dalla più recente produzione normativa, sia a raccogliere insegnamenti ed evidenze emerse nel corso dell’emergenza COVID”, hanno commentato Pagano e Falabella al termine dell’incontro.