Si è tenuto sabato scorso il Consiglio Nazionale della Federazione Italiana Superamento Handicap. Ampia è stata la partecipazione delle diverse rappresentanze associative e territoriali, così come articolato è stato il confronto e il dibattito all’interno dell’assise; discussioni, queste, che hanno portato alla condivisione di un ampio documento presentato dalla Giunta e della stessa Presidenza della Fish.
All’interno del corposo documento che è stato condiviso, la Federazione fa il punto sul futuro, e, rafforzandosi al proprio interno, confermando così la propria coesione e il proprio patto federativo, lancia una sfida concreta al Governo: «la riforma del sistema di welfare, da attuare a partire dalle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19».
Per far ciò, «occorrerà da parte delle istituzioni una volontà specifica nel costruire azioni e decisioni che impatteranno sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie nell’immediato», si legge nel documento presentato dalla Fish, che contiene il programma di azione per l’anno 2021.
In questo senso, nell’ottica del mainstreaming, cioè della partecipazione attiva delle persone con disabilità alla definizione trasversale di tutte le politiche che riguardano la comunità di cui esse sono parte, la Federazione continuerà a partecipare ai principali organismi e tavoli istituzionali di confronto per garantire che le scelte che investono direttamente le vite delle persone con disabilità vengano effettuate con la piena partecipazione dei destinatari di queste misure. Verso la costruzione di un nuovo modello di welfare.
In considerazione di ciò, il dilagare del virus Covid-19 nel nostro Paese e a livello mondiale, oltre che mettere a dura prova tutto il sistema Italia ed in particolare il nostro Sistema Sanitario Nazionale ed il nostro Sistema di Protezione Sociale, ha fatto precipitare moltissime persone in uno stato di forte preoccupazione, resa ancor più grave dall’incertezza del prossimo futuro, di quelli che saranno i tempi necessari al superamento della crisi e delle conseguenze che questa avrà sulle nostre vite e sulle nostre relazioni sociali. Queste preoccupazioni con le difficoltà connesse sono ancora più forti tra le migliaia di persone con disabilità del nostro Paese, le cui condizioni di vita sono già ampiamente determinate da livelli di protezione e inclusione sociale che sappiamo essere non propriamente e adeguatamente compiuti.
Per questo, è ancor di più necessario definire un nuovo modello di welfare comunitario d’inclusione, affinché sia garantita l’applicazione piena della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite, e quindi sia definito ed implementato un nuovo welfare 4.0. Perchè, ora più che mai, è richiesta la massima attenzione, oltre che impegno, per far sì che continuino ad essere assicurati tutti i servizi essenziali e tutelati gli spazi vitali e le libertà fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie.