Il ministro dell’Economia ha garantito che uno dei due baluardi della manovra anti crisi salita ieri a 28 miliardi, sarà nel colpire i cosiddetti falsi invalidi.
I dati sui quali si basa sono quelli dell’INPS ripresi dalla CGIA di Mestre nelle scorse settimane: negli ultimi 5 anni le pensioni di invalidità sono aumentate del 25,5% per quasi un punto di PIL.
L’aumento di questa spesa sarebbe imputabile dall’assenza di controlli.
Ci si dimentica che dal 2004 l’INPS verifica ogni certificato di invalidità prodotto dalle Commissioni ASL e che ogni certificato non diviene operativo senza la conferma dell’INPS.
E prima dell’INPS la verifica spettava al Ministero del Tesoro. Si dimenticano poi le ripetute campagne di questi anni per il controllo straordinario sui “falsi invalidi”.
Ma allora perché le pensioni e le indennità sono aumentate?
L’invecchiamento della popolazione aumenta esponenzialmente il numero degli aventi diritto e vi è un progressivo impoverimento delle famiglie italiane.
Quindi non è un problema di “false invalidità” e questo lo sa anche il Ministero che tuttavia usa questo argomento per far digerire ben altre misure.
Infatti le ipotesi di reale incidenza formulate dal Ministero si concentrano su un taglio orizzontale a tutti gli aventi diritto, legando l’accesso all’indennità di accompagnamento al reddito. Il che colpisce la popolazione con grave disabilità senza alcun discrimine.