Da due anni radicali e indiscriminati tagli alle politiche sociali hanno spinto verso un’ulteriore emarginazione un numero sempre maggiore di persone anziane o con disabilità.
La cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza farà perdere, dal 2012, ogni assistenza al 20% delle persone disabili al Nord, al 30% al Centro e al 50% al Sud.
Uno scenario drammatico che penalizza le famiglie, sovraccaricandole e impoverendole ulteriormente.
Una prospettiva ancora più cupa visti anche i tagli alle politiche per il lavoro dei disabili e le sempre più risicate risorse per la scuola.
A questo si aggiunga un’implacabile, quanto inefficace e costosa, crociata contro le presunte “false invalidità” che maschera in modo malcelato la volontà di tagliare le pensioni ai veri invalidi, a chi davvero ha vitale necessità di quei 250 euro mensili. Quotidianamente si assiste a revoche indiscriminate di pensioni e indennità a persone gravemente disabili.
L’Italia spendeva già poco per il sociale: in rapporto al PIL stanziava meno della Polonia; era al passo con la Bulgaria. Ora, spende ancora di meno: smantellando un sistema pur minimo di protezione, gli effetti si sentiranno sull’emarginazione, sull’impoverimento, sul rischio di istituzionalizzazione.
Risorse e politiche per i diritti civili e sociali! È questa la netta e forte istanza che proviene, in modo compatto, dalle organizzazioni delle persone con disabilità.
Pertanto la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e la FISH parteciperanno attivamente alla manifestazione nazionale indetta a Roma il 23 giugno prossimo dal Forum del Terzo Settore e dalle Associazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce”.
Scarica il documento congiunto FISH – FAND