A Reggio Emilia i vicini di casa di una famiglia con un figlio con disturbo dello spettro autistico hanno diffidato la famiglia per le troppe urla del bambino. L’accusa ai genitori è di non curarlo adeguatamente. E minacciano di rivolgersi quanto prima al servizio sanitario al fine di richiedere assistenza qualificata.
“Si traduce in questo passaggio l’ignoranza di queste persone. Come se l’assistenza ed il supporto ad una persona con disabilità fosse esclusivamente sanitaria, e non sociale. Questa è ignoranza. Nella diffida si legge che vivono un disagio. E cosa dovrebbe dire la famiglia con un figlio con disabilità? Si tratta di un fatto grave. Nel rappresentare la vicinanza a questa famiglia, FISH è disponibile ad un supporto, perché fatti come quello di Reggio Emilia non devono verificarsi più. L’inclusione passa anche per la conoscenza”. A dichiararlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.