Il 3 gennaio 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto di Riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali relativo all’annualità 2017.
Sebbene la Legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n.208) abbia rifinanziato il FNPS con circa 313 milioni di euro per l’anno 2016 e 2017, e con circa 314 milioni di euro per l’anno 2018 (Tabella C, “Stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge di stabilità”), l’entità delle risorse effettivamente ripartite per l’annualità 2017 è pari a 77,8 milioni di euro. In particolare, 64.963.236,94 euro destinati alle Regioni e 12.839.713,00 euro attribuiti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per gli interventi a carico del Ministero e la copertura degli oneri di funzionamento finalizzati al raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
Tale scostamento (dai 313 milioni di euro stanziati in Finanziaria agli effettivi 77,8 milioni ripartiti dal Decreto) è originato da due diverse disposizioni, di natura e impatto ben diverso.
La prima è l’Intesa del 23 febbraio 2017 (documento non accessibile) sottoscritta tra Governo, Regioni e Province Autonome (Tabella 3, “Riduzione risorse 2017”). Essa riguarda il contributo alla finanza pubblica delle Regioni a statuto ordinario per l’anno 2017. Tale Intesa, nell’individuare le coperture degli obiettivi di finanza pubblica da perseguire per l’annualità 2017, ha stabilito una riduzione di alcuni trasferimenti dallo Stato, tra cui le risorse del FNPS, che sono state portate a 99,8 milioni di euro e ripartite con il Decreto in oggetto. Ciò significa che, se le Regioni intendono garantire lo stesso tenore dei trasferimenti ai Comuni per l’esercizio delle funzione sociali loro demandate, dovranno compensare tale riduzione con risorse proprie. Diversamente le scelte di finanza pubblica rischiano di tradursi in un contenimento delle risorse impiegate in questo settore o in un ulteriore aggravio per i Comuni nella copertura della spesa sociale attraverso risorse proprie. In questo quadro più deboli appaiono soprattutto i territori del Mezzogiorno, dove il welfare locale risulta finanziato in misura maggiore dai trasferimenti statali, con la conseguenza di accentuare ulteriormente i già rilevanti differenziali territoriali.
La seconda disposizione concerne l’entrata in vigore del Codice del Terzo settore (Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117), che trasferisce, a decorrere dall’anno 2017, le risorse finanziarie del FNPS destinate alla copertura degli oneri relativi agli interventi in materia di Terzo settore di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali su un apposito capitolo di spesa, iscritto nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Ciò significa che a partire dal 2017 tali risorse verranno scorporate dal FNPS e conteggiate in un capitolo a parte.