Il welfare è un investimento. E i dati lo confermano!
Il 5 luglio 2013 la Rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia”, cui aderisce anche la FISH, ha organizzato, a Roma, una Conferenza stampa per anticipare alcuni importanti risultati di uno studio realizzato da un team di ricercatori universitari coordinati da Andrea Ciarini.
La ricerca ha individuato alcuni significativi elementi che possono incidere sulle riflessioni di queste settimane in tema di occupazione, e che supportano la convinzione della Rete che il welfare non sia un costo ma un investimento.
In Europa, tra il 2008 e il 2012 (nel pieno della crisi), a fronte di una perdita di occupazione nei comparti manifatturieri di 3 milioni e 123mila unità l’incremento nei servizi di welfare, cura e assistenza è stato pari a 1 milione e 623mila unità (+7,8%).
Ma solo alcuni Paesi europei si sono resi conto che il welfare può essere un volano per la ripresa economica. Fra questi l’Italia non c’è: al contrario essa comprime la spesa sociale, delega massicciamente l’assistenza alle famiglie, mantiene limitati e risibili gli sgravi per l’occupazione domestica e di assistenza, favorendo il lavoro sommerso e senza tutele.
Lo studio “il welfare come risorsa” è disponibile nella versione integrale e di sintesi.