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Commissione LEA: esclusa la disabilità

Il Ministro della Salute Roberto SperanzaSi è dunque insediata l’altro ieri, presso il Ministero della Salute, la nuova Commissione – i cui componenti sono stati nominati con decreto del 20 maggio – cui è affidato il delicato compito di provvedere all’aggiornamento continuo del contenuto dei LEA, i Livelli Essenziali dell’Assistenza, definiti l’ultima volta nel gennaio 2017, e con l’obiettivo di garantire che il Servizio Sanitario Nazionale sia al passo con le innovazioni tecnologiche e scientifiche e con le esigenze dei cittadini. Questo il mandato…

Il Ministro Speranza ha entusiasticamente commentato “Oggi ho insediato la nuova commissione nazionale per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, cioè quelle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a tutti. La commissione svolgerà un lavoro fondamentale per rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini. Ho chiesto a ciascuno di mettere al centro sempre le persone, i pazienti e i loro diritti”.

Da quella Commissione sono però esclusi i rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità, nonostante al Ministro Speranza questa lacuna grave sia stata ripetutamente evidenziata. “È come se quella centralità celebrata dal Ministro non riguardasse le persone con disabilità, – commenta Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – come se non esistessero atti internazionali recepiti anche in Italia, quali la Convenzione ONU sui diritti delle persona con disabilità, che prevedono il nostro coinvolgimento sulle questioni che ci riguardano direttamente. Gli ausili, i dispositivi per la salute, la riabilitazione, la diagnosi, la cura, i servizi sociosanitari… sono questioni che riguardano il nostro stato di salute, le nostre vite e su cui abbiamo molto da dire e da raccontare, argomenti che fanno parte delle nostre quotidiane rivendicazioni anche a livello regionale. Dall’assenza di servizi essenziali alle gare sui dispositivi monouso, dalla diagnosi delle malattie rare agli interventi di riabilitazione precoce, dalla applicazione a macchia di leopardo dei LEA al fatto che ancora molti ausili non siano forniti dal SSN, alla reperibilità di alcuni farmaci e molto altro: ne abbiamo da raccontare. Invece di farlo produttivamente all’interno di quella Commissione che ci ha esclusi, lo faremo in altri contesti e con altri strumenti mediatici, politici e legali.”

A rendere ancora più incongruente ed amara l’esclusione delle organizzazioni delle persone con disabilità, è l’altra notizia. Su richiesta del presidente della Commissione, alle riunioni potranno partecipare, per fornire il proprio contributo tecnico-scientifico, rappresentanti del Consiglio superiore di sanità, delle società scientifiche, delle Federazioni dei medici ed esperti esterni competenti nelle specifiche materie trattate.

Un ministero che distingue fra figli e figliastri – conclude Falabella – e che le nostre organizzazioni non le vuole nemmeno sullo strapuntino che ha riservato di ripiego alle Federazioni dei medici. È strano che nello stesso Governo si incontri da un lato attenzione e ascolto nei nostri confronti, da parte del premier e di altri dicasteri, e contemporaneamente si venga ignorati quando il tema è quello del diritto alla salute.”

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