Dal prossimo 1° gennaio le famiglie italiane potranno fare richiesta dell’assegno unico sul sito dell’Inps, presentando un modello Isee. Lo ha dichiarato ieri sera all’Ansa la ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti, annunciando che ieri sera «il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo attuativo dell’assegno unico che entrerà a regime dal 2022», e precisando, inoltre, che tale provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti delle Camere per il loro parere, prima del via libera definitivo.
«Siamo soddisfatti», dichiara il presidente della FISH, Federazione Italiana Superamento Handicap, Vincenzo Falabella, spiegando che «Le famiglie con figli con disabilità riceveranno il versamento “senza limiti di età” dei figli. In particolare poi, per chi ha figli minorenni, si prevede una maggiorazione dell’assegno che può variare da 85 alle 105 euro al mese in base alla gravità della condizione di disabilità; cifre che vanno ad aggiungersi, così, alle 175 euro già previste per tutti i figli». Non solo. Rivela Falabella: «sono previste ulteriori maggiorazioni anche per le famiglie che hanno figli con una disabilità che sono maggiorenni, nello specifico, per quelli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, ci sono 50 euro in più, mentre per chi ha figli a suo carico con più di 21 anni di età, riceverà un assegno per tutta la vita, pari a 85 euro mensili, un importo che tuttavia potrà variare in base all’indicatore Isee. «Si tratta indubbiamente di una prima svolta nelle politiche sociali, che potrà essere la base di un nuovo modello di welfare per i più giovani», commenta ancora Vincenzo Falabella: «perché il nuovo assegno arriverà, in generale, a oltre 7 milioni di famiglie italiane». E poi conclude: «ci riteniamo doppiamente soddisfatti, sia perché le nostre proposte a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie le ritroviamo nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri, sia perché appare che dalla misura nessuno sia stato escluso.
Sul provvedimento i cui effetti, in tutti i casi, andranno in vigore dal prossimo anno infatti, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap era stata chiamata per due volte in audizione, presso la Commissione Affari Sociali della Camera, sia nell’ottobre del 2019 che nell’ottobre dello scorso anno, presentando in tali occasioni alcuni emendamenti al testo. In particolare, chiedendo al parlamento di far valere il principio che «nessun assegno o dote potevano costituire l’occasione per ridurre o comprimere i servizi sociali, socio-sanitari e socio-educativi per la disabilità, già previsti dalla normativa vigente e in particolare dai LEA, i Livelli Assistenziali di Assistenza».