L’8 novembre ha preso il via il progetto Welfare 4.0 che è stato individuato come progetto di rilevanza nazionale nel Terzo settore all’interno dell’Avviso 2 del 2020 (ai sensi dell’art. 72 del D.L. del 3 luglio 2017, n. 117 e s.m.i.) dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’emergenza coronavirus ha confermato le criticità del welfare italiano mettendo a nudo la fragilità del “modello della presa in carico” alla base dei servizi rivolti alle persone con disabilità. Spesso questi non assolvono alle loro funzioni primarie di inclusione che garantirebbero l’esercizio di “piena cittadinanza” da parte degli individui con disabilità. Ecco perché nasce l’idea progettuale promossa dalla FISH per definire un nuovo welfare comunitario d’inclusione nel quale il ricorso alle strutture residenziali costituisce l’ultima ratio da adottare in casi estremi ed eccezionali. Il Progetto “Welfare 4.0” (come definito dalla Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con disabilità, ratificata dall’Italia con legge n. 18 del 2009) avrà il compito di elaborare una nuova modalità di presa in carico personalizzata, combinazione di elementi diversi, centrati sulla persona e sulle misure più efficaci per generare il suo empowerment nella società e comunità che vivono.
Il progetto Welfare 4.0 coinvolgerà le 20 regioni italiane e in 4 (Campania, Calabria, Veneto e Umbria) verrà realizzata una sperimentazione per testare l’impatto che il nuovo modello di welfare comunitario d’inclusione ha sugli attuali servizi e sugli operatori. Il progetto lavorerà su più livelli ed in particolare sulle seguenti attività:
- Definire gli strumenti tecnici e culturali per realizzare gli obiettivi della CRPD, attraverso un lavoro di un comitato scientifico e la partecipazione della rete della FISH
- Formare gli attori coinvolti nelle attività operative attraverso un Mooc universitario ed una serie di webinar e seminari regionali, coinvolgendo tutti gli attori interessati e indirizzati anche agli operatori della comunicazione
- Realizzare una ricerca sulle residenze italiane e le pratiche appropriate di alternativa alle residenze in Italia ed in Europa, da presentare insieme ai risultati del progetto a varie università
- Promuovere una consapevolezza dei diritti alla partecipazione ed autodeterminazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie
- Definire e pubblicare un manuale relativo al welfare di inclusione e di comunità