Si profilano sempre più drammatiche le opportunità di lavoro per le persone con disabilità. Con un fumoso articolo, la Legge 126/10 ha disposto che le aziende con più di 50 dipendenti siano prioritariamente obbligate all’assunzione di orfani e di superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Tale priorità, che colma gli obblighi di assunzione, andrà a scapito della riserva prevista dalla Legge 68/1999 a favore delle persone con disabilità.
Una sperequazione che è apparsa ai più tanto incredibile da richiedere una immediata interpretazione autentica che salvaguardasse i diritti di tutte le fasce disagiate. Ma le risposte alla specifica interrogazione parlamentare (On. Schirru e altri, n. 5-03384, Seduta n. 367) sono state ambigue e dilatorie. E gli impegni di soluzione non sono stati mantenuti.
Nel frattempo, a causa di questi ritardi, sono ogni ora più a rischio migliaia di posti di lavoro. Sono imminenti i bandi di assunzione nella Pubblica Amministrazione (si calcola saranno circa 10.000 posti), ma alle quote di riserva le persone con disabilità saranno ammesse solo dopo gli orfani e i superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, il cui numero è ben superiore alle persone con disabilità candidate a lavorare.
Una soluzione ci sarebbe. Esiste una specifica Proposta di Legge – la n. 3720, On. Schirru e altri – che fornirebbe un’interpretazione autentica del comma 2 dell’articolo 1 della Legge 23 novembre 1998, n. 407 in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili.
Ma la Proposta giace ancora alla Commissione Lavoro della Camera. Mancano ancora i Pareri delle Commissioni Tesoro (V) e Finanze (VI). Inoltre, il testo dovrebbe poi passare in Aula e, quindi, al Senato. Un modo per accelerare l’iter sarebbe l’attribuzione alla Commissione della funzione legislativa per questa Proposta: in tal caso il testo non dovrebbe transitare per l’Aula. I tempi sono strettissimi!
Questi i motivi del sit-in di protesta, cui ha partecipato anche una delegazione della FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, organizzato a Roma davanti al Ministero per i Rapporti con il Parlamento.
“L’azione di pressione sul Ministro del Lavoro, sul Governo, sui Parlamentari – commenta Pietro Barbieri, Presidente della FISH – dovrà proseguire, al di là dell’iniziativa di oggi, prima che sia troppo tardi per migliaia di persone con disabilità ancora escluse dal mondo del lavoro. C’è bisogno di una simultanea azione di tutto l’associazionismo e delle voci più attente”.