“Leggeremo con cura e attenzione i testi ufficiali di ciò che il Consiglio dei Ministri ha approvato, ma le anticipazioni sulla Legge di Stabilità non ci sono affatto gradite. – questo il primo commento a caldo di Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – È l’ennesimo colpo che viene assestato alle politiche sociali e ai diritti civili del nostro Paese”.
La reazione di incredulità e sdegno si è immediatamente diffusa fra le organizzazioni delle persone con disabilità già dopo le prime indiscrezioni sugli ulteriori tagli ai trasferimenti alle Regioni e agli enti locali e all’ennesima restrizione alla spesa sanitaria prospettata dalla bozza della Legge di Stabilità.
Le riduzioni progressive che in 4 anni hanno eroso i fondi per il sociale da 2 miliardi e mezzo a 270 milioni di euro, i tagli derivati dal Patto di stabilità, la già pesante sforbiciata dei trasferimenti alle Regioni stanno producendo effetti gravissimi nei servizi alle persone con disabilità e ai non autosufficienti distruggendo una rete di protezione già estremamente esile.
Le persone stanno perdendo l’assistenza, il supporto, i servizi. Con le misure prospettate dalla Legge di Stabilità, le politiche sociali sarebbero completamente annientate.
“Da questo Governo che usa il termine equità ad ogni piè sospinto ci aspettavamo qualcosa di più serio, una svolta strutturale nella gestione delle politiche sociali. Al contrario pone ai primi punti della sua agenda la revisione dell’ISEE, lo smantellamento delle agevolazioni fiscali, la riduzione brutale degli interventi di sostegno e di contrasto all’impoverimento. Il massimo che riesca ad elaborare è la riduzione della spesa per i permessi lavorativi a chi assiste un congiunto con disabilità. Una scelta banale, demagogica e probabilmente anche del tutto inefficace”.
Barbieri si riferisce alla novità che verrebbe introdotta dal disegno di Legge di Stabilità: i permessi lavorativi verrebbero retribuiti solo al 50% nel caso ad assistere la persona disabile sia il figlio o il nipote o un altro parente che non sia il genitore o il coniuge. Una modalità, quella prescelta, piuttosto brutale e sbrigativa, foriera di sperequazioni.
“Per contrastare questo clima e queste scelte la FISH ci sarà alla grande mobilitazione “Cresce il welfare, cresce l’Italia” del 31 ottobre prossimo a Roma alla quale hanno già aderito oltre 40 associazioni del sociale. Una grande iniziativa di protesta e di proposta per chiedere a questo Governo e a chi lo sostiene di cambiare rotta: è profondamente sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi proprio il welfare rappresenta un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese”.