Mentre in Italia stiamo lavorando in maniera trasversale per cercare di mettere al centro delle politiche nazionali i temi dell’uguaglianza, delle pari opportunità, dell’inclusione assistiamo con sconcerto ad un significativo passo indietro da parte delle istituzioni europee sui diritti delle persone con disabilità. La recente decisione di far confluire il portafoglio “Uguaglianza” all’interno delle competenze del Commissario europeo per la gestione delle crisi è un segnale preoccupante.
Questa scelta rappresenta un pericoloso arretramento rispetto agli impegni assunti in precedenza dall’Unione Europea, che aveva posto l’uguaglianza al centro della sua agenda politica. Il buon lavoro svolto dalla Commissaria Helena Dalli nella precedente Commissione europea aveva fatto emergere, tra l’altro, durante la pandemia il carico sproporzionato di problemi che le persone con disabilità e le loro famiglie si erano trovate ad affrontare, sottolineando l’importanza di rafforzare le politiche di applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Si tratta di un declassamento che invia un messaggio sbagliato, mettendo a rischio i risultati ottenuti a livello europeo in termini di equità e inclusione. I temi lavoro e welfare diventano una sub delega della questione demografica, problema al quale servirà far fronte nei prossimi anni. Pensare che la questione demografica si risolva nella generica formula “persone, competenze, preparazione” fa sorgere più di qualche dubbio. Se nello scorso mandato il pilastro europeo dei diritti sociali ha costituito un riferimento importante anche per le politiche del lavoro, ora sembra essere ridimensionato.
I numerosi temi che l’European Disability Forum ha definito come argomenti essenziali per garantire e promuovere lo sviluppo di politiche inclusive, disponibile sul sito web dell’organizzazione, rischiano di non trovare un interlocutore importante nella Commissione europea. L’assegnazione della delega all’Uguaglianza alla belga Hadja Lahbib, la mette in secondo piano rispetto al tema oggi importante e crescente della Preparazione e Gestione delle crisi.
FISH solleciterà con forza i parlamentari europei italiani ad intervenire prontamente per ripristinare l’autonomia del portafoglio “Uguaglianza” all’interno della Commissione europea, ribadendo l’importanza di mantenere un focus chiaro e determinato sui diritti delle persone con disabilità. Chiediamo un immediato intervento da parte del vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, affinché si faccia carico di questa situazione e si impegni a garantire che i diritti delle persone con disabilità non siano marginalizzati.
“Questa decisione rischia di vanificare i progressi fatti finora sul fronte dell’inclusione e della tutela dei diritti delle persone con disabilità. Il movimento delle persone con disabilità in Italia e in tutta Europa non può tollerare un tale arretramento. È fondamentale che l’uguaglianza rimanga una priorità nelle politiche dell’Unione Europea. Sono sconcertato e preoccupato per le deleghe e le denominazioni che vengono individuate per i nuovi Commissari, a partire dalla scomparsa della delega all’occupazione e agli affari sociali”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.