L’azione di protesta di FAND e FISH ha prodotto un primo importante risultato in tempi insperati. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, a nemmeno 24 ore dalla proclamazione della Manifestazione nazionale delle persone con disabilità contro l’ISEE, ha diramato un comunicato stampa ufficiale che parzialmente smentisce alcune voci inquietanti circolate sulla stampa:
“In riferimento ad alcuni articoli stampa, il governo dichiara che è priva di ogni fondamento la notizia che si possa utilizzare la riforma dell’Isee, (l’indicatore della situazione economica) per operare un taglio della spesa sociale, a partire dalla indennità di accompagnamento per i disabili.’’
Prosegue la nota di Palazzo Chigi: “Il governo sta lavorando alla riforma dell’Isee per migliorarne l’efficacia come strumento di misurazione della condizione economica delle famiglie e, quindi, per rafforzare il sistema dei controlli e renderlo più equo. In quest’ambito è stato aperto un tavolo di confronto con regioni, comuni, parti sociali e le federazioni delle persone con disabilità (Fish e Fand), che coinvolgerà anche il forum del Terzo settore e il forum delle Famiglie per elaborare una proposta che verrà in seguito presentata al Parlamento.”
Quanto alle ipotesi di condizionare l’erogazione dell’indennità di accompagnamento al reddito, la nota precisa: “una auspicabile riforma dell’indennità di accompagnamento, anche ai fini di adattarla in funzione del bisogno, sarà oggetto di attenzione nell’ambito di un più ampio piano di sostegno alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie, a cui il governo sta lavorando, che potrà essere attuata solo gradualmente, in ragione degli attuali vincoli di finanza pubblica.”
Se da un lato la nota di Palazzo Chigi lascia aperti importanti interrogativi per il futuro, non si può disconoscere l’attenzione riservata alle istanze avanzate, in questi giorni con più forza, dalle organizzazioni delle persone con disabilità. In attesa che tale attenzione si trasformi in atti concreti, le Federazioni FAND e FISH hanno stabilito di sospendere la Manifestazione nazionale indetta per il 23 maggio.
Rimane lo stato di mobilitazione e di accurata attenzione in particolare sui criteri di calcolo dell’ISEE poiché, anche se è vero che non sono pensati direttamente “per operare un taglio della spesa sociale”, sicuramente possono produrre effetti gravemente distorsivi nella fruizione di servizi e prestazioni sociali per milioni di persone.