Dopo diverse modifiche nei due rami del Parlamento è stato approvato in via definitiva il disegno di legge n. 506 Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. Già in fase di audizione, al Senato, FISH aveva evidenziato alcune criticità per le persone con disabilità contenute nel testo. Anche le persone con disabilità diventano anziane e per questo avevamo presentato delle proposte.
La federazione aveva chiesto di eliminare la presenza di previsioni sul caregiver da questa delega, perché in assenza di una normativa generale si andrebbe a creare una discriminazione tra gli assistenti famigliari delle persone anziane non autosufficienti e quelli di persone con disabilità non autosufficienti. La specifica sulla non autosufficienza assorbe così la condizione di disabilità, andando contro quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità, non armonizzandosi, di fatto, con l’altra grande riforma prevista dalla legge delega sulla disabilità.
Altro aspetto di criticità: i fondi non certamente sufficienti a soddisfare una platea di oltre 14 milioni di anziani che vivono nel nostro paese e tra questi ci sono molti anziani con disabilità non autosufficienti. Occorre da subito reperire 7 miliardi in relazione alle soluzioni residenziali o di co-housing, non c’è una specifica sul diritto della persona con disabilità ad autodeterminarsi.
Tra gli aspetti positivi segnaliamo il divieto di dimissione delle persone con disabilità over 65 dai servizi e prestazioni che ricevevano, la continuità con il PAI assicurata. Ed ancora l’attenzione alle cure palliative e domiciliari delle persone anziane, la considerazione del benessere bio-psicosociale della persona e della sua condizione familiare per il progetto di vita.
“I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento, Ora la partita si sposta sui decreti attuativi, sui quali lavoreremo per dare il nostro contributo per migliorare le misure per le persone anziane con disabilità e non autosufficienti. A partire sicuramente dell’implementazione delle risorse, soprattutto sul piano socio-sanitario. Per farlo è necessario il coinvolgimento del terzo settore tutto e ci aspettiamo anche della federazione maggiormente rappresentativa delle persone con disabilità”. A dichiararlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.