A dicembre del 2015 è stato pubblicato, a cura dell’Osservatorio Sociale Regionale, il Primo Rapporto sulla disabilità in Toscana: Dal percorso scolastico al “Dopo di noi”.
Il Rapporto persegue l’obiettivo di conoscere e analizzare il fenomeno, per programmare le politiche e implementare soluzioni capaci di costruire una società realmente inclusiva.
Il primo scoglio affrontato riguarda la possibilità di quantificare la numerosità delle persone con disabilità nel contesto regionale. Come ormai sappiamo, si tratta di un’operazione assai più complessa di quanto potrebbe apparire, poiché ha a che fare con la definizione che si assume di persona con disabilità e con la scelta degli strumenti e delle fonti da utilizzare per la sua rilevazione. Il risultato è di ottenere variazioni consistenti nelle stime in relazione all’approccio e alla disponibilità degli strumenti e delle fonti informative.
La scelta adottata nella stesura del Rapporto, pur nella consapevolezza di poter trascurare l’analisi di alcuni ambiti di vita, è dichiaratamente quella di fornire un quadro evolutivo della storia di una persona con disabilità: dall’inclusione scolastica all’età anziana.
Nel dispiegarsi di tale percorso, i vari temi vengono affrontati considerando sia le misure di carattere nazionale che gli interventi e i servizi attivati dalla Regione; sia i dati statistici ufficiali con dettaglio regionale e locale, che le informazioni raccolte con altri strumenti e indagini mirate relativamente al contesto regionale. Un esempio è la ricerca ad hoc sui servizi di collocamento mirato finalizzata a delinearne modelli, caratteristiche, aspetti positivi e criticità. O quella sui soggetti, in particolare associazioni e Fondazioni di Partecipazione (FdP), che in Toscana operano sui temi del cosiddetto “Durante e Dopo di Noi”.
Dalla lettura del Rapporto emerge l’attuale frammentazione degli interventi rivolti alla disabilità. E, ancora una volta, si ripropone l’esigenza strategica di costruire percorsi di supporto alla realizzazione dei progetti di vita delle singole persone, attraverso un approccio integrato e unitario che si centri sul protagonismo della persona stessa e sulla collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti: scuola, servizi sociali e sociosanitari, servizi per il lavoro, ecc., famiglia, associazioni, comunità locali. Una coerente progettualità che consideri i passaggi di vita di una persona e l’accompagni favorendone la capacitazione e l’inclusione sociale: dalla scuola al lavoro, all’età adulta e indipendente dalla famiglia di origine, alla terza età con gli aspetti più tipici della senescenza.