Lo scorso 3 dicembre, come ogni anno, è stato pubblicato il report Trattamenti pensionistici e beneficiari (dati 2014) frutto della collaborazione tra ISTAT e INPS, a partire dai dati dell’archivio amministrativo – Casellario centrale dei pensionati – dove sono raccolte le informazioni sulle prestazioni pensionistiche erogate da tutti gli enti previdenziali italiani, pubblici e privati.
Come viene immediatamente evidenziato in nota, l’introduzione di modifiche e affinamenti nella metodologia adottata hanno prodotto dei cambiamenti che non permettono il confronto con le precedenti pubblicazioni. Per questo l’ISTAT ha disposto Tavole statistiche aggiornate relative al triennio 2011-2013.
Nel 2014 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 277.067 milioni di euro, è aumentata dell’1,6% rispetto all’anno precedente e la sua incidenza sul PIL è cresciuta dello 0,2%, assestandosi al 17,17% del prodotto interno lordo.
Le pensioni di vecchiaia assorbono il 70,0% della spesa pensionistica totale, seguite da quelle ai superstiti (14,9%) e dalle pensioni assistenziali (8,0%); più contenuto il peso delle pensioni previdenziali di invalidità (5,6%) e di quelle indennitarie (1,6%).
L’importo medio annuo delle pensioni è stato pari a 11.943 euro, 245 euro in più rispetto al 2013 (+2,1%).
In particolare, le pensioni assistenziali (composte da Invalidità civile, Pensioni sociali e Guerra) hanno inciso per l’1,75% sul PIL.
Si tratta di 4,3 milioni di trattamenti che, con un importo medio annuo di 5.105 euro (in piccola crescita rispetto al 2013: 5.045 euro), hanno assorbito una spesa pari a 22.067 milioni di euro (l’8,0% della spesa pensionistica totale). Le pensioni assistenziali sono in maggioranza costituite dalle pensioni di invalidità civile e dalle indennità di accompagnamento ad essa correlate, che rappresentano il 13,9% delle prestazioni complessive e assorbono il 5,8% della spesa totale.