Il 26 novembre 2015 è stato presentato a Roma il Rapporto Sbilanciamoci! 2016, alla sua XVII edizione. Esso costituisce l’appuntamento annuale con cui, nei giorni precedenti l’approvazione della Legge di Stabilità, un gruppo nutrito di organizzazioni della società civile fornisce delle proposte operative su come utilizzare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente. Una “controfinanziaria” che offre un contributo concreto al dibattito, componendosi di analisi, soluzioni organiche e coperture economiche, operanti nel segno della giustizia sociale, dell’equità, della redistribuzione della ricchezza, della sostenibilità ambientale.
All’interno del Rapporto la FISH cura, in particolare, le analisi e le proposte inerenti le politiche per la disabilità.
Il discorso prende le mosse dalla considerazione che tutti gli indicatori utilizzati per descrivere le condizioni di vita delle persone con disabilità evidenziano segnali, più o meno incisivi, di restrizione delle opportunità, se non di vera e propria discriminazione ed esclusione sociale. Notevoli appaiono le difformità territoriali nell’accesso ai servizi e nell’esercizio dei propri diritti. Tali disparità vengono ricondotte non solo alle significative differenze di spesa procapite: dalle 880 euro per persona con disabilità del Sud alle 5.302 euro del Nord-Est, complice la mancata definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale. Ma devono essere correlate anche alle omissioni nella pianificazione di interventi mirati. Pesa sulle politiche per la disabilità e la cosiddetta non autosufficienza la mancanza di una visione di più ampio respiro, che si traduca in una programmazione condivisa, organica e uniforme su tutto il territorio nazionale, chiara negli obiettivi da perseguire e rigorosa nella valutazione degli impatti in termini di inclusione delle persone con disabilità.
Se tale strategia rappresenta un orizzonte di medio-lungo periodo, vi sono tuttavia emergenze che devono essere affrontate tempestivamente. E, accanto alle proposte operative che vengono indicate nel Rapporto strettamente legate alla Legge di Stabilità, si invita anche il Governo a tener conto delle questioni legate alla disabilità rispetto ad alcuni interventi di carattere generale.
Nelle previste misure di contrasto alla povertà deve essere opportunamente considerata la variabile “disabilità”, che è uno dei principali determinanti di impoverimento e di povertà. Inoltre, all’interno dei profilati interventi per l’allentamento della disciplina pensionistica vigente, particolare attenzione meritano i caregiver familiari, per i quali vanno previsti benefici sia nella direzione di anticiparne la quiescenza senza svantaggi nei trattamenti pensionistici, sia di garantire copertura previdenziale nel caso in cui abbiano rinunciato allo svolgimento dell’attività lavorativa retribuita per assistere, magari per decenni, un proprio congiunto.
Nel Rapporto, infine, trovano spazio due approfondimenti. Uno dedicato al D.lgs. 151/2015, uno dei decreti applicativi del Jobs Act, per la parte inerente il collocamento mirato. E uno incentrato sulle disposizione che, nell’ambito della Legge nota come “Buona Scuola”, interessano il diritto allo studio delle persone con disabilità.