Nella Gazzetta Ufficiale del 3 maggio 2014 è stato pubblicato il Decreto di ripartizione delle risorse afferenti al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per l’anno 2014. Con tale Decreto il Ministero delle politiche sociali provvede a suddividere gli stanziamenti approvati dal Parlamento nella precedente Legge di Stabilità.
Per il 2014 la somma totale disponibile ammonta a 297 milioni e 417 mila euro, in calo rispetto a quella ripartita nel 2013 (che risultava pari a 343.704.000,00 euro).
Da rilevare come, rispetto alla somma approvata dalla Legge di Stabilità per il 2014 (Legge 27 dicembre 2013, n. 147), l’ammontare del Fondo risulti ridotto di 19.595.287 euro. In particolare, la riduzione di 17.381.987 euro per l’anno 2014 deriva dal Decreto-Legge 28 gennaio 2014, n. 4 (articolo 2, allegato 1), convertito dalla Legge 28 marzo 2014, n. 50. Mentre l’ulteriore riduzione di 2.213.300 euro è applicata in forza del Decreto-Legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 giugno 2013, n. 64. I due provvedimenti rientrano nelle politiche di spending review attivate dagli ultimi due esecutivi e che hanno investito anche il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, oltre al Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze.
Secondo il Decreto di ripartizione, del FNPS 2014: 34 milioni e 799 mila euro rimangono al Ministero, 4 milioni e 359 mila euro vengono destinati solo formalmente alle Provincie Autonome di Trento e Bolzano, mentre i rimanenti 258 milioni e 258 mila euro vengono trasferiti alle Regioni (erano 295 milioni nel 2013).
Le Regioni si impegnano a programmare gli impieghi delle risorse loro destinate per le aree di utenza e secondo i macro-livelli e gli obiettivi di servizio indicati in un allegato al Decreto, e conseguentemente a monitorare e rendicontare gli interventi programmati. Si tratta di servizi per l’accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale; servizi e misure per favorire la permanenza a domicilio; servizi per la prima infanzia e servizi territoriali comunitari; servizi territoriali a carattere residenziale per le fragilità; misure di inclusione sociale – sostegno al reddito.
Con successivo accordo in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni saranno definite linee di intervento e indicatori volti a specificare in dettaglio gli obiettivi di servizio e a determinare eventuali target quantitativi di riferimento.