Ben consapevole che – data la situazione finanziaria internazionale e politica interna – le possibilità di modificare la Manovra 2011-2014 sono assai limitate, la FISH ha avanzato un numero ristretto di emendamenti, limitandoli agli aspetti irrinunciabili per le persone con disabilità. Gli emendamenti non comportano spese a carico dello Stato.
L’emendamento più rilevante richiede la previsione di un’aliquota fissa del fondo perequativo, previsto dalla norma sul federalismo fiscale, per compensare la forte diminuzione delle prestazioni sociali in generale ed in particolare di quelle delle persone anziane e con disabilità, che assume peraltro un forte divario territoriale.
L’altro intervento di correzione riguarda i cosiddetti parametri di virtuosità che condizioneranno la possibilità per gli Enti locali di derogare dal patto di stabilità. Fra i parametri previsti, a fianco del possesso del numero di auto blu, del numero di sedi di rappresentanza ed altri indicatori, viene indicato anche il “tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale”, cioè di servizi sociali quali case di riposo e di ricovero, asili nido, convitti, campeggi, case per vacanze, ostelli, colonie e soggiorni stagionali, corsi extra scolastici di insegnamento di arti e sport, impianti sportivi, mense.
Nella sostanza l’Ente locale più virtuoso è quello che chiede maggiore partecipazione alla spesa ai Cittadini o che non garantisce affatto i servizi. La FISH ha chiesto la soppressione di questo parametro per i danni e gli effetti distorti che potrebbe generare.
Anche la scuola è oggetto di un emendamento: la FISH chiede di confermare il principio espresso dalla Manovra secondo cui la scuola assicura la necessaria azione didattica e di integrazione per i singoli alunni disabili, usufruendo tanto dei docenti di sostegno che dei docenti di classe, ma precisando che l’azione di sostegno rimane attribuita ai docenti in organico di sostegno.
Forte l’interesse per l’inclusione lavorativa. La FISH propone emendamenti a due articoli. Nel primo, quello per la promozione dell’autoimprenditorialità giovanile, chiede di garantire principi antidiscriminatori e di introdurre ulteriori agevolazioni per le persone con disabilità che intendano avviare una propria attività imprenditoriale.
Il secondo e più articolato emendamento riguarda la liberalizzazione del collocamento, attribuendo alcune funzioni di mediazione a nuovi soggetti che si affiancano ai servizi pubblici già esistenti. In questo caso, trattandosi di una nuova opportunità di mediazione fra le persone e il mondo del lavoro, la Federazione ha richiesto che tali opportunità vengano estese, con precise garanzie, anche alle procedure relative alla Legge 68/1999 (collocamento mirato dei disabili).
Ed infine alcuni decisi emendamenti riguardano le nuove procedure di ricorso per le invalidità civili, su cui – come noto – la Manovra impone l’introduzione dell’accertamento tecnico preventivo, senza il quale non è possibile avviare la causa civile, ma che consente anche di chiudere il contenzioso con l’INPS in maniera più veloce e senza udienze davanti dal Giudice. Su tali aspetti la FISH richiede maggiori garanzie nella nomina dei consulenti tecnici d’ufficio (siano competenti sulla patologia da esaminare) e la soppressione della disposizione che fissa l’inappellabilità delle sentenze di primo grado. Altre richieste di modifica insistono per eliminare quelle disposizioni che sbilanciano l’azione in Giudizio a favore dell’INPS.
Ed infine, a garanzia di terzietà, la FISH chiede anche la soppressione del comma che prevede la possibilità per le regioni di trasferire all’INPS anche l’ultima funzione residua ora affidata alle ASL: l’accertamento degli stati invalidanti, dell’handicap e della disabilità (Legge 68/1999).
Gli emendamenti sono stati inviati, nei tempi utili per la presentazione, a tutti i gruppi parlamentari e ad alcuni deputati e senatori che nel corso degli anni si sono dimostrati attenti nei confronti delle istanze della Federazione.