Sono forti le tensioni di questi giorni relativamente ai tagli già conclamati sulla previdenza e a quelli annunciati sulla sanità, ma sarà comunque l’ambito assistenziale a continuare a pagare il prezzo più alto. Saranno gli anziani non autosufficienti, le persone con disabilità, gli inoccupati, le famiglie a perdere supporti, assistenza, diritti.
Nel 2010 i diversi interventi di bilancio hanno demolito la consistenza dei Fondi per le politiche sociali e per la non autosufficienza, riducendoli a importi insignificanti. I trasferimenti agli Enti locali sono praticamente scomparsi, creando, già da quest’anno, un’emergenza che diverrà gravissima nel corso del 2012.
Ad esempio, la cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza farà perdere, dal 2012, ogni assistenza al 20% delle persone disabili e anziane al Nord, al 30% al Centro e al 50% al Sud.
Un allarme documentato lanciato più volte dalle associazioni dell’impegno civile, dalle organizzazioni sindacali, dagli amministratori locali (indipendentemente dallo schieramento politico). Un allarme a cui il Governo è rimasto sordo e indifferente.
“La nuova Manovra non prevede nemmeno un euro per fronteggiare una calamità collettiva che già colpisce le persone e le famiglie italiane! – sostiene Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Sono le persone con disabilità, gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie, ancora una volta, a subire una consapevole latitanza.”
La Manovra, in modo apparentemente innocuo, interviene per contenere, ancora una volta, la spesa per il sostegno scolastico a favore dei bambini con disabilità. Tenta, con misure di dubbia efficacia, di contenere l’enorme contenzioso nelle cause per le invalidità civili non riconosciute, ponendo l’INPS in una posizione di vantaggio rispetto ai Cittadini. Ma, al di là di questi interventi mirati a “fare cassa”, non è previsto nessun provvedimento per fronteggiare l’emergenza assistenziale di questo Paese. Anzi, i trasferimenti agli Enti locali diminuiscono ancora.
“Certo, assieme alla Manovra il Governo ha approvato un disegno di legge per la riforma fiscale e assistenziale – prosegue Barbieri – che però non contiene alcun elemento di reale cambiamento di sistema, ma mira solo a contenere la spesa.”
Ed è proprio quello della gravissima carenza di risorse per l’assistenza il punto centrale delle azioni immediate che la FISH continua a rivendicare. Senza risorse l’emergenza non può essere fronteggiata e non è pensabile alcuna seria riforma. Tutto lascia supporre l’esigenza di una nuova mobilitazione, dopo quella particolarmente partecipata del 23 giugno scorso (“I diritti alzano la voce”) davanti a Monte Citorio e in molte città italiane.