Esiste in Italia il Fondo per la non autosufficienza che però raggiunge solo il 5% dei titolari di indennità di accompagnamento. Quindi i destinatari effettivi sono ancora molto limitati: solo circa 110mila beneficiari, di cui circa 50mila gravissimi, a fronte di emergenze assistenziali particolarmente severe che gravano soprattutto sulle famiglie. E questo nonostante il Fondo sia stato negli anni progressivamente aumentato (oggi attorno ai 600 milioni) ma ancora insufficiente a supportare adeguatamente famiglie e persone. Non è solo una questione di maggiori risorse da destinare, ma è necessaria una programmazione strutturale, omogenea su tutto il territorio nazionale.
“Serve il Piano i cui contorni sono stati definiti, ma vanno fissati e rivisti i dettagli, i criteri selettivi, gli interventi, i livelli essenziali delle prestazioni. – sottolinea Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Purtroppo l’ultimo confronto reale sul Piano per la non autosufficienza risale all’ottobre dello scorso anno, confronto peraltro rimasto sempre incompiuto.”
Era infatti il 19 ottobre quando il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, convocò, proprio per un confronto su questi temi, la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, l’organismo stabile di confronto fra l’Esecutivo, Regioni e Comuni, parti sociali e organizzazioni del terzo settore che dovrebbe venire coinvolto soprattutto quando vi sono da adottare atti di programmazione e di indirizzo in campo sociale.
“Dopo quell’incontro – rammenta Falabella – nessun altro segnale, se non un brutto scivolone a gennaio 2020 quando FISH fu costretta a smentire ufficialmente e formalmente che il Piano per la non autosufficienza 2019-2021, approvato dalla Conferenza Unificata come allegato del decreto di riparto del Fondo per la non autosufficienza, avesse mai ottenuto l’approvazione e l’avallo della nostra Federazione.”
“Apprendiamo ora che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme al Ministero delle politiche sociali guidato da Nunzia Catalfo, hanno convocato e incontrato in questi giorni i sindacati dei pensionati per avviare il confronto su ulteriori disegni di legge sulla non autosufficienza che serviranno per assestare e correggere il primo abbozzo di Piano già approvato. Ma i due Ministri hanno evidentemente scelto di avvalersi di interlocutori diversi dalla FISH e dalle altre organizzazioni delle persone con disabilità rinunciando alla loro competenza e negando il loro ruolo non certo sostituibile dalle organizzazioni sindacali. – stigmatizza Vincenzo Falabella – Questo appare inconciliabile, invece, con l’atteggiamento, la disponibilità, l’attenzione del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, confermata non più tardi della scorsa settimana in occasione dei lavori dell’Osservatorio Nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità. Esprimendo vivo disappunto ribadisco la necessità di ricondurre il confronto in seno alla Rete della protezione e dell’inclusione sociale o comunque di garantire il confronto con la FISH e le altre organizzazioni di persone con disabilità.”