FAND e FISH, le due Federazioni delle persone con disabilità, hanno denunciato nei giorni scorsi come grave, discriminante e privo di risparmio uno dei tanti emendamenti approvati, sul filo di lana, dalla Commissione Bilancio del Senato.
L’emendamento in questione (firmato dai Senatori Esposito e Latronico, PdL) prevede l’aumento nel numero massimo di bambini nelle classi frequentate da alunni con disabilità. Il limite massimo è fino ad oggi di 20 alunni (DPR 81/2009, articolo 5.2). La prospettiva reale è quella di classi sempre più sovraffollate che mettono a rischio la qualità stessa dell’istruzione e dell’inclusione scolastica. Un atto, quindi, gravissimo che colpisce, ancora una volta, i più deboli. Un danno che riguarda tutti i bambini, siano essi disabili o meno e che provocherà un numero altissimo di contenziosi ineluttabilmente persi dalle Amministrazioni scolastiche.
Ieri in serata, l’impacciata marcia indietro dei due relatori che, in una nota, precisano: “Lo scopo e l’obiettivo è quello di ridurre il numero degli iscritti all’interno delle classi in cui ci sono alunni affetti da disabilità. Perciò non c’è volontà di penalizzare i disabili nelle scuole, piuttosto quello di favorire l’apprendimento e la scolarizzazione di questi grazie a classi sempre meno affollate.”
Peccato che l’emendamento esprima l’esatto contrario. È tanto poco convincente la spiegazione che i due Senatori aggiungono: “Per questa ragione, qualora il testo dell’emendamento possa dare adito a fraintendimenti di sorta, affidiamo al Relatore e al Governo, in sede di formulazione del maxi-emendamento, il compito di adottare quelle scelte che consentano di raggiungere l’obiettivo di una migliore integrazione dei soggetti affetti da disabilità nel contesto scolastico”.
Quindi al Governo la responsabilità di sistemare il “pasticcio” combinato in Commissione Bilancio. L’unica soluzione – prospettano FAND e FISH – è la soppressione di quell’emendamento raffazzonato tecnicamente oltrechè di portata devastante come già affermato.
L’ultima speranza sta nella redazione del maxi-emendamento in via di presentazione in queste ore e su cui il Governo porrà la fiducia. Fino a quel momento la qualità dell’integrazione scolastica rimane appesa ad un filo.