La FISH in questi giorni sta incontrando vari Parlamentari di tutti gli schieramenti e partiti, avanzando proposte ed evidenziando emergenze.
La FISH non si ferma solo al tema più attuale, quello dell’ISEE, caldeggiando un intervento correttivo sugli aspetti lacunosi del regolamento, ma avvia interlocuzioni sia di sistema che di emergenze nazionali e regionali.
Il Governo ha approvato da qualche settimana il Programma di azione sulla disabilità, un documento ambizioso che riprende i principi generali della relativa Convenzione ONU. Si articola su sette linee di intervento investendo gli aspetti più importanti per la realizzazione della piena inclusione nella vita sociale delle persone con disabilità. Per ogni intervento il Programma individua l’obiettivo e il tipo di azione necessario per conseguirlo. Un Programma che va attuato con l’impegno di tutti gli attori istituzionali e con il coinvolgimento delle associazioni.
Ma nel frattempo nel Paese si raccolgono segnali non incoraggianti. INPS, dopo una fallimentare campagna che in 4 anni ha sottoposto a controllo 800mila persone con disabilità rafforzando stigma e pregiudizio, sta avviando, su mandato del Parlamento, altri 450mila controlli, con spese enormi quanto inutili per l’Erario e con rinnovati disagi per le persone con disabilità.
Le risorse per il Fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza per il 2014 sono pari a zero. Localmente alcune Regioni stanno avviando politiche che riporteranno le persone con disabilità nella marginalità e alla segregazione. Due esempi per tutti: la Regione Marche ha appena approvato una deliberazione che di fatto spinge le persone disabili verso gli istituti, sopprimendo ogni esperienza di piccola comunità, di casa alloggio, di residenzialità.
La Regione Veneto, in questi giorni, sta praticando lo smantellamento del sistema di sicurezza sociale additato ad esempio negli anni scorsi: tagliati 45 milioni al sociale di cui 27 destinati a persone disabili, famiglie, minori, nidi e scuole.
Ma altri segnali preoccupanti arrivano dalla Lombardia (marcia indietro sui contributi per la vita indipendente) o dall’Abruzzo. Per tacere delle Regioni come Calabria e Campania dove la spesa per il sociale e per la disabilità sono da sempre sotto la soglia della dignità.
Sono molti, quindi, i temi evidenziati dalla FISH che intende mantenere una concreta interlocuzione con il Parlamento avendo chiaro che senza politiche, risorse, servizi, l’inclusione delle persone con disabilità rimane un miraggio.