Su sollecitazione del Ministro Fornero, INPS ha dunque sospeso l’attuazione della sua Circolare 149/2012 che avrebbe provocato la revoca della pensione a decine di migliaia di invalidi totali. Vi si prevedeva di computare, ai fini della concessione della pensione, anche il reddito del coniuge e non più solamente quello del diretto interessato. La decisione giunge al termine di una settimana di serrate proteste e decise prese di posizione volte a scongiurare la reale applicazione di quelle disposizioni amministrative di INPS.
La FISH, che per prima ha alzato la voce contro quella misura, esprime perplessa soddisfazione. Da un lato questa sospensione elimina le diffuse legittime preoccupazioni di moltissime persone con disabilità. Ma dall’altro lato rimangono aperti numerosi interrogativi sull’immediato passato e sull’imminente futuro.
“La Circolare INPS non ha fondamento giuridico. Nessuna norma ha modificato le precedenti disposizioni. Chi nel Governo ha autorizzato INPS a questa pesante restrizione? – si interroga Pietro Barbieri, Presidente della FISH – Se fosse stato il Ministero del Lavoro, la odierna indicazione di Elsa Fornero sarebbe inspiegabile. Negli ultimi anni il reale referente di INPS è stato il Ministero dell’Economia che si attendeva, ad esempio, da INPS brillanti risultati nella lotta ai falsi invalidi. Non sarà stato così anche in questo caso?”
L’impressione negativa che rimane, anche in questo caso, è che INPS costituisca un potere a sé che sfugge al formale controllo politico affidato al Ministero del Lavoro.
Ma cosa accadrà ora? Dichiarazioni non smentite rimandano ad una successiva istruttoria sull’intera vicenda. Il timore è che, al di fuori del parere e dell’azione del Legislatore, la questione si risolva in un confronto condiviso fra INPS e Ministeri e che, per superare le disparità di trattamento fra invalidi coniugati e non, si ricorra all’applicazione di un indicatore reddituale familiare per tutti, ancora più devastante per l’impoverimento delle famiglie italiane.
“Temiamo che rientri di sottecchi una tentazione già più volta espressa in questi anni e più volte rigettata dal Parlamento. – conclude Barbieri – L’unica soluzione è un intervento deciso delle Camere che bonifichi l’altalenante prassi amministrativa di questi ultimi anni, sempre più incerta e sempre più vessatoria nei confronti dei Cittadini, e che ponga l’azione di INPS sotto un più attento controllo di garanzia.”