Non è un fulmine a ciel sereno il dato che il Censis presenta nella sua indagine sui bisogni e i diritti ignorati delle persone con disabilità. Con 438 euro pro-capite annui, l’Italia si colloca molto al di sotto della media dei Paesi dell’Unione Europea (531 euro) nella graduatoria delle risorse destinate alla protezione sociale delle persone con disabilità.
In Francia si arriva a 547 euro all’anno, in Germania a 703 euro, nel Regno Unito a 754 euro, e solo la Spagna (395 euro) si colloca più in basso del nostro Paese.
In Italia la spesa media pro-capite per i servizi ai disabili è di 23 euro l’anno. La media europea è cinque volte tanto (125 euro). Meno della metà della Spagna (55 euro). Meno di un decimo della Germania (255 euro).
“Sono anni che denunciamo – inascoltati! – questa gravissima situazione, raccogliendo silenzio ed indifferenza. E annotando, anno dopo anno, la progressiva inesorabile regressione delle risorse a disposizione del sociale. E con esse una deriva caritatevole delle politiche”.
Lo denuncia Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, proseguendo: “Il disegno di legge di Stabilità prosegue inesorabilmente nel solco segnato da chi ci ha governato negli ultimi anni, sul tracciato della convinzione che la spesa sociale sia un costo improduttivo da comprimere ed eliminare. Non troviamo alcuna nuova risorsa aggiuntiva nemmeno in questa manovra, mentre nel Paese sale una disperata e sempre più diffusa protesta”.
Il 31 ottobre a Roma si terrà una grande mobilitazione (40 associazioni dell’impegno civile hanno già aderito) che non a caso ha assunto la denominazione “Cresce il welfare, Cresce l’Italia!”. Ma le manifestazioni sono già diffuse in tutta Italia.
A Roma il Comitato 16 novembre manifesta già da giorni, con presidi e scioperi della fame, per richiedere adeguate e certe risorse per i disabili gravissimi e contributi per garantire la permanenza dignitosa presso la propria abitazione.
Oggi è il 18° giorno di sciopero della fame di Giovanni Battista Pesce, segretario nazionale dell’Associazione Italiana Contro l’Epilessia, che protesta contro il “Decreto Balduzzi” che rende oneroso l’acquisto di due farmaci antiepilettici (Keppra-UCB e Topamax-Janssen-Cilag), allargando successivamente l’iniziativa al rispetto del diritto di tutte le persone affette da patologie croniche e invalidanti.
“A queste e alle altre iniziative di appassionata e disperata protesta civile la FISH esprime tutta la propria solidarietà e il proprio sostegno – rassicura Barbieri – Ci sconforta il silenzio e la disattenzione di chi ci governa che dovrebbe conoscere i dati e i fatti, se non le situazioni personali, tanto quanto sono noti a noi”.