7° Rapporto sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia

Il 17 giugno 2014 è stato pubblicato il 7° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, relativo all’anno 2013-2014.

Il Rapporto è prodotto annualmente dal Gruppo CRC – Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, composto da 87 organizzazioni del terzo settore, tra cui la FISH, che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Con la pubblicazione del Rapporto e soprattutto attraverso le raccomandazioni proposte su ogni tematica, il Gruppo CRC fornisce alle istituzioni competenti  indicazioni sulle criticità esistenti e proposte per promuovere un cambiamento.

In riferimento ai minori con disabilità il Rapporto denuncia, come già evidenziato nelle precedenti edizioni, l’assenza di dati specifici e disaggregati sui bambini con disabilità, relativamente alla fascia di età compresa tra 0 e 5 anni.

Due sono, in particolare, i paragrafi che investono direttamente i minori con disabilità, uno sul diritto alla salute e l’altro sull’inclusione scolastica, ma riferimenti alla disabilità si trovano trasversalmente all’interno del Rapporto anche rispetto ad altre tematiche, quali ad esempio il diritto al gioco e all’attività sportiva.

In tema di diritto alla salute, il Rapporto conferma il grave ritardo dei servizi di presa in carico precoce, che rimangono tardivi e frammentati, con conseguenze dirette sull’elaborazione di politiche sanitarie e socio-sanitarie efficaci.

Non si registrano sostanziali miglioramenti neanche sul versante dell’inclusione scolastica. Gli anni scolastici continuano ad avviarsi, nelle varie scuole d’Italia, senza che si siano predisposte le analisi delle situazioni di partenza e le risorse di risposta. Ne sono una dimostrazione i ritardi nella redazione della Diagnosi Funzionale (praticamente mai redatta prima del 30 luglio di ogni anno) indispensabile per la definizione del Progetto Educativo Individualizzato. E, allo stesso tempo, ritardi si registrano anche nella redazione del cosiddetto Piano Annuale per l’Inclusività che, partendo dalle singole risorse indicate nei PEI, individua un’ipotesi di fabbisogno delle risorse economiche, umane e organizzative necessarie per ciascun istituto.
Inoltre, nonostante la normativa e gli atti ministeriali ricordino che l’alunno deve essere seguito dagli insegnanti curriculari e di sostegno, si tende spesso a delegare qualsiasi intervento didattico ed educativo al solo insegnante di sostegno.

L’auspicio del CRC è che sia presto reso operativo il Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità (DPR 4 ottobre 2013).

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