Nelle ultime settimane gli episodi di violenza avvenuti nei confronti delle persone con disabilità non si contano più. Da Palermo a Milano è una escalation di terrore. L’ultimo episodio denunciato è avvenuto a Roma qualche giorno fa, dove una bambina di 12 anni è stata aggredita da venti compagni di scuola, ferendola «prima nell’anima e poi nel corpo», come hanno riportato le cronache.
E, tuttavia, è quanto ha rivelato l’indagine della Procura di Palermo “Mani a Posto” che ha arrestato lo scorso 22 aprile tre operatori del centro residenziale per soggetti spastici Ben Haukal di Brancaccio, tutti accusati di aver posto «in essere reiterate condotte di maltrattamenti in danno dei pazienti assistiti», che ha destato particolare sdegno all’interno della Federazione Italiana Superamento Handicap, tanto da aver chiesto un incontro al Garante nazionale per la privazione delle libertà.
Così, lunedì scorso il presidente della FISH, Vincenzo Falabella, ha incontrato il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma. «Abbiamo posto all’attenzione dell’autorità di garanzia il tema della segregazione, riferendoci, in particolare, a quanto è accaduto nei primi mesi della pandemia nelle Rsa e nelle Rsd, ma non soltanto. Siamo andati ben oltre». Dichiara Falabella: «ciò di cui abbiamo discusso, proseguendo in tal modo la collaborazione della Federazione con il Garante, è di come assicurare la dignità e l’integrità fisica e morale delle persone con disabilità, nelle strutture e nella società tutta».
Dice il presidente della FISH: «occorre che la politica si assuma le adeguate responsabilità, costruendo un dettato legislativo che sia in linea con la Legge Basaglia, ma che possa andare oltre quelle previsioni normative che sono state concepite ormai quarant’anni fa, in un preciso momento storico.». E ancora: «i tempi sono cambiati, nel senso che oggi bisognerebbe considerare la variante dello strapotere dei social network nel contrastare adeguatamente questi comportamenti. E anche su questo punto ci siamo confrontati con il professor Palma». E poi conclude così, Vincenzo Falabella: «diciamo basta alla segregazione, in linea con le battaglie condotte con insistenza negli ultimi anni dalla nostra Federazione, poste a garanzia della dignità e della vita piena e indipendente delle persone con disabilità».
Prosegue, dunque, anche se nella diversità delle funzioni svolte, la sintonia tra la FISH e il Garante per la privazione delle libertà: nella volontà di monitorare il variegato mondo delle strutture per persone vulnerabili, nella necessità di promuovere la deistituzionalizzazione delle strutture segreganti, nell’urgenza di garantire il rispetto dei diritti umani per tutte le persone con disabilità.