L’8 giugno 2016 è stato presentato il 9° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, relativo all’anno 2015-2016.
Il Rapporto, che viene prodotto annualmente dal Gruppo CRC – Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dedica ai minori con disabilità due paragrafi in particolare: uno sul diritto alla salute e l’altro sull’inclusione scolastica. Tuttavia, riferimenti alla disabilità si trovano trasversalmente all’intero Rapporto anche rispetto ad altre tematiche, quali ad esempio l’accesso ai media o all’attività sportiva.
In continuità con le precedenti edizioni, il Rapporto denuncia l’assenza di dati statistici relativi alla fascia d’età 0-5 anni: ad oggi non esiste ancora nel nostro Paese un dato certo sul numero di bambini e bambine con disabilità che fotografi la situazione prima dell’ingresso nella scuola dell’obbligo. Aspetto che viene ritenuto particolarmente grave in quanto direttamente collegato alle politiche e agli interventi precoci: dalla diagnosi alla riabilitazione tempestiva.
Inoltre, viene evidenziato come non esistano dati aggiornati e/o disaggregati per i minori con disabilità rispetto ad alcuni ambiti di particolare rischio, quali l’impoverimento, le adozioni e gli affidamenti, i maltrattamenti e gli abusi.
Il Rapporto ribadisce l’esistenza di differenze territoriali nell’accesso e nella qualità dei servizi rivolti alla disabilità, conferma la mancanza di politiche di inclusione che investano l’età adolescenziale dopo la scuola dell’obbligo e sottolinea la discontinuità dei percorsi di presa in carico nel passaggio dalla minore età alla vita adulta.
Riguardo al diritto allo studio, tra le altre cose, si lamenta la mancanza di indicatori per monitorare la tempestività dei processi di valutazione e progettazione educativa individualizzata e l’accesso ai percorsi formativi, e al lavoro dopo la scuola, degli alunni con disabilità. Si denunciano le carenze nelle ore di sostegno, ma anche nell’erogazione dei servizi di supporto all’autonomia e alla socializzazione.
Per quanto riguarda le barriere architettoniche, dai dati dell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica (agosto 2015) risulta che il 71% delle scuole si è dotato di accorgimenti per il superamento degli ostacoli, mentre il 29% ne è ancora privo. Tali accorgimenti riguardano: nel 78% dei casi la presenza di rampe all’accesso; nel 74% l’ampiezza delle porte; nel 70% la presenza di almeno un servizio igienico accessibile. Il 54% degli istituti ha provveduto alla rimozione delle barriere nei percorsi interni all’edificio; il 46% dispone di percorsi esterni accessibili; il 33% possiede ascensori; il 15% è provvisto di servoscala e/o piattaforma elevatrice. Tra le Regioni più virtuose si segnalano la Valle d’Aosta, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo e la Lombardia; tra quelle con meno accorgimenti per il superamento delle barriere, la Calabria, la Sicilia e la Campania.